Politica

Passa il Dl Cultura, ma in Aula tutti parlano di Almasri

di Eleonora Ciaffoloni -


Arrivato il via libera definitivo alla Camera per il Decreto Cultura, ma dai banchi delle opposizioni tutti parlano di Almasri

Come se si fosse guadagnato una sorta di monopolio assoluto sulle problematiche del Paese, il caso riguardante il leader libico Osama al-Najeem Almasri continua a far discutere, non solo nei talk, ma anche in Aula. Anche quando in Parlamento la discussione si concentra (o almeno, dovrebbe concentrarsi) su tutt’altro. E sì, perché quasi in sordina nelle scorse ore è stato dato il via libera definitivo al Dl Cultura, con 149 voti favorevoli e 98 contrari, quindi con meno di 250 deputati presenti. Il tutto preceduto dal voto di fiducia, passato il 5 febbraio con 196 sì e 112 no. Durante la discussione sul decreto, durata ben otto ore, la partecipazione è stata molto ampia con ben 41 deputati intervenuti, di cui 33 dai banchi del Movimento 5 Stelle. Tutti improvvisamente interessati al decreto Cultura? No, non tutti. La gran parte degli intervenuti sono stati intenti a protestare, polemizzare, attaccare il governo sul destino del libico e sulla vicenda del suo rientro in patria. Eppure, era prevista l’informativa dei ministri della Giustizia Nordio e dell’Interno Piantedosi sul caso specifico e, anche in quel caso, la discussione era stata ampia. Nulla da fare, l’attenzione politica era tutta puntata su Almasri, anche mentre in aula veniva approvato il Decreto Cultura, un pacchetto di misure fondamentali per il futuro del nostro patrimonio artistico, del cinema e degli eventi culturali. Un pacchetto di misure necessarie, che meritava attenzione e soprattutto un dibattito serio. Perché il provvedimento incide direttamente sulla fruizione della cultura, sulla sua promozione e sul suo accesso ad essa.
Tra le principali novità, troviamo il Piano Olivetti, per la rigenerazione culturale delle periferie, il sostegno a biblioteche, alle librerie storiche e agli archivi; una unità di Missione per la Cooperazione Culturale con l’Africa e il Mediterraneo per progetti e formazione, promuovendo il dialogo tra istituzioni culturali e sostenendo iniziative nel Mezzogiorno; Infine, il sostegno alle librerie gestite da giovani con un fondo da quattro milioni di euro per favorire l’apertura di nuovi punti lettura e favorire la vendita di libri nei piccoli centri abitati sotto i 5.000 abitanti. Ora il decreto Cultura passa al Senato per l’approvazione definitiva. La speranza è che, stavolta, sia la prima delle priorità.


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