Attualità

Il caso Graphite che allarma gli utenti Whatsapp: spiati 7 italiani

di Dave Hill Cirio -


Due italiani, finora, tra i circa 100 spiati dal software Graphite dell’israeliana Paragon Solutions, il governo ne indica sette secondo fonti Meta, fa rumore e crea allarme tra gli utenti di Whatsapp il caso sollevato da giornalisti e attivisti finiti nell’elenco delle persone che hanno ricevuto da Meta, proprietaria del social, un messaggio che li avvisava di quanto accaduto. Graphite è un cosiddetto spyware zero click, che non prevede nessuna attività dagli spiati, i cui telefoni vengono raggiunti, come in questo caso, un file nel corso di una normale attività di messaggistica sul social che si annida nel telefono impossessandosi di tutti i suoi dati.

In Italia il caso è stato immediatamente avvicinato, nella polemica politica – anche tra i banchi delle opposizioni in Parlamento – , alla vicenda del generale torturatore libico Almasri dall’Italia restituito a Tripoli e ieri al centro di un’infuocata giornata nelle aule di Camera e Senato.

Venerdì 31 gennaio, con una comunicazione ufficiale Met aveva informato Luca Casarini, tra i capomissione e fondatori della ong Mediterranea, che il suo telefono era stato violato da una operazione di spyware. Meta consigliava di cambiare subito il cellulare e di rivolgersi ai propri consulenti, un team di ricerca basato all’Università di Toronto, The Citizen Lab.

L’sltro italiano spiato, che già in precedenza ne aveva dato notizia, è il direttore di Fanpage, Francesco Cancellato.

Palazzo Chigi, tirato in ballo dalle polemiche e dagli interrogativi circa l’eventuale utilizzo del software da parte del governo italiano, ha ieri escluso che “siano stati sottoposti a controllo da parte dell’intelligence, e quindi del Governo, i soggetti tutelati dalla legge 124/2007, compresi i giornalisti”.

“Trattandosi di una questione che il governo considera di particolare gravità – ha reso noto – è stata attivata l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, che dipende dalla presidenza del Consiglio. Acn ha interloquito con lo studio legale Advant, incaricato dalla società WhatsApp Ireland Limited: emerge che le utenze italiane interessate finora appaiono essere sette. Non è stata comunicata ad Acn l’identità dei titolari di tali utenze, che sono stati informati direttamente dalla stessa società, a tutela della loro privacy”.


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