Tajani domani in Israele per discutere della soluzione a due Stati
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani tornerà domani in Israele. Lo ha annunciato durante la sua audizione a Montecitorio sul Consiglio affari esteri dell’Unione europea dello scorso 27 gennaio.
“Sul fronte israelo-palestinese, il Consiglio ha discusso della situazione sul terreno all’indomani del cessate il fuoco a Gaza. Abbiamo tutti accolto con sollievo le prime liberazioni di ostaggi e l’aumento dell’accesso di aiuti umanitari nella Striscia. È un risultato a cui abbiamo lavorato senza sosta anche come Presidenza del G7, sostenendo la mediazione di Stati Uniti, Qatar ed Egitto – ha ricordato Tajani – Proprio per questo ho voluto essere in Israele e Palestina già il giorno dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco. Ho incontrato il Presidente Herzog e il Ministro degli Esteri Sa’ar, e a Ramallah il Premier palestinese Mustafa, al quale ho annunciato un nuovo contributo da 10 milioni di euro a favore della popolazione di Gaza”.
Ricostruzione e assistenza le priorità italiane. “L’obiettivo deve essere in questa fase la ricostruzione materiale e sociale della Striscia. Per questo insieme alla Ministro Bernini abbiamo deciso di lavorare per allargare i settori di intervento immediato di ‘Food for Gaza‘. Stiamo lavorando per portare in Italia un gruppo di bambini palestinesi, purtroppo gravemente ammalati, per dare loro le cure migliori e alle loro famiglie una nuova speranza – ha rivelato il capo della diplomazia italiana – Siamo in contatto con il Patriarcato Latino di Gerusalemme e con la Comunità Papa Giovanni XXIII, e voglio ringraziare in quest’Aula i tanti centri di eccellenza in Italia che hanno subito offerto la propria disponibilità. Vogliamo impostare il lavoro sulla ricostruzione della sanità palestinese. Pensiamo in particolare all’ostetricia, alle malattie infettive, all’ortopedia, alla protesica, dove possiamo mettere a disposizione eccellenze assolute”.
Al porto di Ashdod, insieme al Ministro Bernini e al Presidente della Regione Piemonte, Cirio, il ministro degli Esteri italiano si occuperà della consegna di un ulteriore carico di beni di prima necessità forniti dalla Cooperazione e 15 camion donati al Programma Alimentare Mondiale per facilitare le operazioni di distribuzione degli aiuti nella Striscia.
Unitamente ai rappresentanti politici italiani sarà sul posto una squadra di medici del Policlinico Regina Margherita di Torino e del Policlinico Umberto I di Roma che rimarrà in Palestina per contatti immediati con l’Autorità Palestinese.
Nel corso della visita, Antonio Tajani incontrerà nuovamente il Ministro Sa’ar per discutere del consolidamento del cessate il fuoco e del rilancio del processo politico verso la soluzione a due Stati.
Il ridispiegamento della Missione europea Eubam a Rafah avrà lo scopo di assistere l’Autorità Palestinese nella gestione del valico che collega Gaza all’Egitto, ritenuto “uno snodo fondamentale per l’accesso umanitario e per la ripresa economica della Striscia”. Il passaggio sarà gestito in prima battuta dal personale dell’Autorità Palestinese in uniforme.
“Con la nuova Amministrazione americana, ha concluso il titolare della Farnesina, potremo lavorare anche per ridare slancio agli Accordi di Abramo per normalizzare i rapporti dei Paesi arabi con Israele. Quel percorso si era interrotto con gli attacchi del 7 ottobre. Adesso si devono riannodare i fili”.
Interrogato sulle parole di Donald Trump, che ha svelato il suo piano per rendere Gaza “la Riviera del Medio Oriente”, il ministro italiano ha tagliato corto: “Non devo commentare le dichiarazioni, ci sono i fatti che contano. Quando ci sarà una proposta operativa, vedremo di commentarla, ma mi pare che sull’evacuazione civile della popolazione di Gaza la risposta di Giordania ed Egitto sia stata negativa, quindi mi pare difficile”.
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