Dazi, l’accusa dalla Cina: “Il fentanyl è solo un pretesto”
La Cina fa sul serio e accusa gli States: “Il fentanyl è solo un pretesto”. La vicenda dazi, tra Pechino e Washington, entra nel vivo. Dopo il lungo elenco di contromosse che Pechino ha inteso adottare per contrastare le scelte Usa di imporre tariffe doganali all’import cinese, parla l’ambasciata asiatica. Che parla di “contromisure necessarie, in linea con leggi e norme, con i principi del diritto internazionale, assolutamente giustificate e ragionevoli”. Per il governo e le autorità di Pechino quello del fentanyl è “un pretesto” dal momento che la Cina, in materia di droghe, è uno dei Paesi “più severi al mondo”. “Gli Stati Uniti devono valutare e risolvere il loro problema con fentanyl in modo obiettivo e razionale – affermano dall’ambasciata – e apprezzare la buona volontà della Cina invece di minacciare altri Paesi con aumenti arbitrari dei dazi”. L’invito che il Dragone invia a Trump è quello di “correggere gli errori e promuovere lo sviluppo stabile, solido e sostenibile delle relazioni”.
La questione fentanyl è centrale nella decisione di applicare dazi alla Cina ma anche ai Paesi confinanti. L’aver accettato di inviare 10mila agenti della Guardia nazionale ai confini per contrastare il contrabbando di droga è valso al Messico il congelamento dei dazi per (almeno) trenta giorni. L’emergenza droga in America è a livelli altissimi ed è diventata, ormai da anni, una questione in cima all’agenda politica interna degli States.
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