Valigie con milioni di dollari allo scalo di Beirut dall’Iran per Hezbollah
Un fiume di denaro, valigie piene di contanti, per la precisione di decine di milioni di dollari americani: così l’Iran continuerebbe a finanziare il movimento sciita di Hezbollah in Libano. E’ la denuncia formulata da Israele al comitato che supervisiona l’accordo di cessate il fuoco raggiunto con Hezbollah ed entrato in vigore lo scorso novembre. Lo rivela il Wall Street Journal citando un anonimo funzionario della Difesa statunitense e fonti informate sulla denuncia israeliana. A trasportare le valigie dall’aeroporto di Teheran a quello di Beirut sarebbero stati diplomatici iraniani, con l’obiettivo di far rinascere il movimento sciita libanese pesantemente indebolito da Israele. Lo stesso avrebbero fatto cittadini turchi partiti da Istanbul.
Un funzionario del comitato che supervisiona il cessate il fuoco in Libano ha spiegato che l’organismo ha trasmesso la denuncia israeliana al governo di Beirut. Del comitato fanno parte rappresentanti di Israele, Libano, Stati Uniti, Francia e Nazioni Unite e alcuni di loto hanno detto di essere a conoscenza dell’uso dell’aeroporto da parte dell’Iran per il contrabbando di contanti e di considerare le accuse credibili. Secondo l’accordo di cessate il fuoco, il Libano deve mettere in sicurezza i porti di ingresso del Paese e impedire il flusso di armi e materiale per Hezbollah ma queste notizie mettono ora in crisi ogni quadro di possibile fiducia che ciò possa avvenire concretamente.
Impegnato a impedire che Hezbollah venga ricostruito, Israele ha minacciato di colpire l’aeroporto di Beirut se venisse utilizzato per far entrare clandestinamente aiuti al gruppo. Nei giorni scorsi Behnam Khosravi, diplomatico dell’ambasciata iraniana in Libano, ha smentito l’uso da parte di Teheran di aerei passeggeri per far entrare clandestinamente fondi in Libano mentre i funzionari turchi hanno sostenuto che qualsiasi grande quantità di contanti attraverso l’aeroporto di Istanbul sarebbe stata rilevata da macchine a raggi X, fatto finora mai emerso.
Hezbollah ha bisogno di denaro per riprendersi, alla loro organizzazione sono destinate queste valigie, sostengono fonti ben informate e funzionari della sicurezza libanese. Oltre al braccio militare, il gruppo ha un partito politico e un’organizzazione sociale, usa il denaro per pagare e reclutare combattenti, sostenere le famiglie dei feriti, risarcire i sostenitori per le proprietà distrutte e coprire i costi dei programmi di assistenza sociale. Mentre durante il conflitto, Israele ha colpito diversi siti in cui Hezbollah custodiva denaro e oro, tra cui le filiali di Al-Qard al-Hassan, una banca sanzionata dagli Stati Uniti perché accusata di finanziare il movimento libanese.
“Hezbollah ha letteralmente perso un sacco di soldi e in questa fase hanno spese enormi”, ha detto al Wall Street Journal Matthew Levitt, ex vice assistente segretario per l’intelligence e l’analisi presso il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti e ora al Washington Institute for Near East Policy. Anche se l’Iran sta affrontando una grave crisi economica aggravata dalle sanzioni, secondo Levitt cercherà di impedire che Hazbollah muoia, considerandolo un importante alleato contro Israele.
Quindi, secondo una fonte vicina a Hezbollah citata dal Wall Street Journal, il gruppo non sta vivendo affatto una crisi di liquidità e sta pagando regolarmente risarcimenti a chi ha perso le case assicurando loro dai 12mila ai 14mila dollari all’anno per l’affitto. Inoltre, da quando è entrato in vigore il cessate il fuoco, la banca Al-Qard al-Hassan ha riaperto 28 filiali e Hezbollah le ha utilizzate per emettere assegni per un valore di 500 milioni di dollari.
Ora, la difficoltà a far arrivare contanti all’aeroporto di Beirut e di far passare aiuti dalla Siria renderà più complicato sostenere la ricostruzione.
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