Ambiente

Le elettriche frenano ancora, agli italiani piacciono le ibride

di Angelo Vitale -


Le auto elettriche sono ancora troppo care e i consumatori italiani continuano a preferire l’ibrido, è il caro vita a frenarle. La maggioranza (87%) dei consumatori italiani, infatti, vorrebbe spendere al massimo 50 mila euro per la prossima macchina, ma molti veicoli elettrici superano questo limite. Si consolida anche la quota di chi ripiega sui modelli ibridi (+2% rispetto al 2024), cercando un compromesso tra rispetto per l’ambiente e portafoglio. È quanto emerge dal Global Automotive Consumer Study 2025 di Deloitte.

l’evoluzione del comparto è probabilmente segnata ma – rileva Franco Orsogna per Deloitte – “il costo elevato dei veicoli elettrici prodotti dai costruttori europei continua a essere inaccessibile per un’ampia fascia di consumatori, riaccendendo l’interesse per le auto a benzina, diesel e i modelli ibridi”. Non a caso dalla Germania, il più grande produttore di auto in Europa, arrivano proposte di nuovi incentivi per sostenere l’acquisto di auto elettriche nei Paesi Ue e per competere con la Cina.

Insomma, per il secondo anno di fila, le pressioni inflazionistiche e il venir meno degli incentivi pubblici smorzano l’interesse per i veicoli elettrici. E persistono dubbi su tutto quanto ruota intorno ad una scelta per l’elettrico: il 51% degli italiani preferirebbe ricaricare il proprio veicolo a casa, mentre il 38% ricorrerebbe a stazioni di ricarica pubbliche ma il 25% ritiene che l’installazione del caricabatterie per veicoli elettrici a casa non sia fattibile. Per il 39%, poi, una buona esperienza di ricarica dovrebbe garantire un tempo di ricarica rapido, segnalando altri fattori tra cui facilità d’uso (13%), sicurezza (12%), accessibilità (12%) e persino il numero di prese disponibili e funzionanti (6%). Quanto ai timori, il 41% è ancora preoccupato per l’autonomia del tempo di guida, il 40% per il tempo di ricarica e il 36% per la mancanza di infrastrutture di ricarica. Il costo per sostituire la batteria, invece, preoccupa meno (35%).


Torna alle notizie in home