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Hot parade

di Redazione -


Sale: Asteroide. Occhio che arriva l’asteroide. Come nel film. Solo che ci vorranno sette anni. Per non farsi trovare impreparati, e per cambiare un po’ la solfa pur mantenendo dritta la barra della comunicazione apocalittica, l’Onu ha deciso di riunirsi per affrontare la situazione da par suo. Senza far nulla, come suo solito. Ma terrorizzandoci, come ha preso a fare da qualche anno a questa parte. Del resto ci stava a pennello, l’asteroide, dopo che Greta Thurnberg, l’ex Santa Maria Goretti in Savonarola dell’ambientalismo ultra radicale, è passata di moda.

Stabile: Fabrizio Corona. Onore all’unico (vero) giornalista d’inchiesta di questo Paese. La firma, anzi la voce, o meglio il carnet di tatuaggio più coraggioso che svela, con la schiena dritta, i grandi misteri d’Italia. Bravo, Fabrizio. Raccontaci tutto. Tutto vogliamo sapere delle corna reciproche tra quei moralisti di Chiara e Fedez. Continua così, a testa alta. E, mi raccomando: non glielo ridate il passaporto. Vuole andarsene in America per diventar famoso. No, Fabrizio. Questo sgarbo, agli americani, non possiamo proprio farlo.

Scende: Teresa Ribera. Verde di rabbia. La vice presidente esecutiva della commissione Ue spagnola, la socialista Teresa Ribera, non s’è presentata alla presentazione del piano Ue per la competitività. Che, di fatto, annulla le paturnie green e le sciocchezze ideologico-ambientaliste. Forse è il segno che qualcosa sta cambiando a Bruxelles? Certo, che i segni sono per chi sa intenderli. E per la spagnola socialista è giunto il tempo di tenere il muso lei dopo aver fatto imbronciare mezza Europa.

*di Simone Donati


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