L’avvocato Cascella: “Ecco perché Jannik Sinner rischia la squalifica al Tas”
Intervista all’avvocato Abgelo Cascella: “Ecco perché Jannik Sinner rischia la squalifica al Tas”
“La positività riscontrata nelle analisi sui campioni prelevati a Jannik Sinner potrebbe portare a una squalifica perché i riscontri delle analisi sono oggettivi, dunque un risultato pacifico”. Angelo Cascella, avvocato di 59 anni, esperto di diritto dello sport, per quasi dieci anni giudice del Tas di Losanna, si spoglia dell’abito del tifoso del fuoriclasse mondiale per rivestire la toga e valutare oggettivamente il caso. Non sfugge, però, che Sinner è il numero 1 del tennis, e la vicenda da giuridica potrebbe avere ricadute di politica sportiva. Con ingenti riflessi economici per i premi e i contratti milionari legati alle sponsorizzazioni sottoscritte dal tennista. Come sanno tutti gli appassionati, i prossimi 16 e 17 aprile il Tribunale elvetico disucuterà della positività da Clostebol, uno steroide anabolizzante che era usato dagli atleti della Ddd per aumentare le prestazioni fisiche, riscontrata al 23enne campione di Sesto Pusteria.
Qual è, Cascella, il ragionamento da si deve partire?
L’atleta è responsabile del fatto che una sostanza dopante è stata trovata nel suo organismo. Nel caso di Sinner è un dato pacifico.
Le quantità di Clostebol erano infinitesimali: 86 picogrammi per millilitro il 10 marzo a Indian Wells, 76 il 18 marzo.
La quantità per la squalifica non c’entra. A Sinner, come si legge nel ricorso, non è contestata la mala fede che avrebbe portato a una squalifica fino a 4 anni. La sostanza vietata però è entrata nel suo organismo tramite il massaggio del fisioterapista Giacomo Naldi, che si curò una ferita con uno spray che fu acquistato dal preparatore atletico Umberto Ferrara in una farmacia di Bologna. Sinner, però, deve superare la negligenza contestatagli in quanto l’atleta è responsabile anche dell’operato dei propri collaboratori. Per questo la Wada, ricorrendo al Tas, chiede una squalifica da 1 a 2 anni.
Lei ci dice che quella di Jannik è una presunta responsabilità oggettiva.
Pensiamo al recente caso della tennista polacca Iga Swiatek, numero 2 al mondo. Ha accettato la squalifica di un mese inflittagli dall’ITIA per positività alla trimetazidina in un controllo al di fuori delle competizioni ad agosto. I giudici hanno ritenuto credibile la tesi difensiva, secondo cui la positività derivava dalla contaminazione di un farmaco a base di melatonina venduto in Polonia senza prescrizione medica, assunto per problemi di jet-lag. La violazione c’è stata, non era intenzionale, la squalifica è stata minima.
La stessa ITIA però ha assolto Sinner sul presupposto che ha fatto di tutto per non essere contaminato. E il numero 1 ha licenziato subito Naldi e Ferrara come responsabili del pastrocchio.
Ma a mio avviso potrebbe non essere sufficiente, perché il collegio dell’ITIA era composto da medici, mentre chi giudica dev’essere un esperto di legge. Intendiamoci, non auspico la squalifica del nostro campione, ma analizzo oggettivamente il caso.
Avvocato Cascella, ma l’assunzione fortuita di Clostebol non ha aumentato la prestazione sportiva del recente vincitore degli Australian Open.
Il fatto che la quantità dopante non abbia modificato la prestazione sportiva di Sinner non conta ai fini della eventuale squalifica. Se è vietato assumere lo steroide anabolizzante, e questo c’è nel corpo dell’atleta, è un riscontro oggettivo e potrebbe essere sanzionato.
A meno che…
A meno che non prevalgano circostanze come per l’ex giocatore dell’Atalanta José Luis Palomino, che si infettò accarezzando il suo cane che aveva portato al canile e che a sua insaputa fu curato con una pomata a base di prodotti dopanti. Per Sinner, invece, è stato il suo staff a contaminarlo e l’atleta di questo potrebbe rispondere”. Altra circostanza diversa da altri casi è che Sinner non ha mai saltato un torneo, mentre nelle vicende dei calciatori Palomino e dello juventino Pogba essi furono subito sospesi. Il caso Sinner, dunque, potrebbe giocarsi su più piani, dipende da quale prevarrà.
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