‘Ndrangheta: 44 arresti in Calabria, c’è anche un sindaco
Operazione antimafia in Calabria: 44 arresti, coinvolti sindaco e amministratori di Badolato
Un’imponente operazione antimafia è stata condotta dai Carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro e dal ROS (Raggruppamento Operativo Speciale) su mandato della Direzione Distrettuale Antimafia, portando all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 44 indagati in diverse località della costa jonica calabrese e nelle regioni Lazio, Piemonte e Lombardia.
L’operazione ha fatto luce su una fitta rete criminale riconducibile alla ‘ndrangheta, attiva in diversi settori illeciti, dalle estorsioni al traffico di droga, passando per reati contro la persona e il patrimonio aggravati dal metodo mafioso. Tra i reati contestati agli indagati figurano anche associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, traffico d’armi e persino procurata inosservanza di pena, ovvero il favoreggiamento di soggetti già condannati per sfuggire alla giustizia.
Coinvolti il sindaco di Badolato e altri amministratori locali
Tra le persone raggiunte dal provvedimento spiccano figure di rilievo della politica locale, segno di un’infiltrazione della criminalità organizzata anche nelle istituzioni. Tra gli arrestati figurano infatti il sindaco di Badolato, Giuseppe Nicola Parretta, il vicesindaco Ernesto Maria Menniti e il presidente del Consiglio comunale Maicol Paparo.
Le accuse nei loro confronti sono gravi e fanno riferimento a legami con ambienti mafiosi, in particolare con la cosca di riferimento nel territorio, con cui avrebbero stretto accordi illeciti finalizzati al mantenimento del potere politico in cambio di favori e protezione. L’ipotesi di scambio elettorale politico-mafioso evidenzia un preoccupante quadro di collusione tra amministrazione pubblica e criminalità organizzata, con il possibile condizionamento delle elezioni e della gestione degli appalti pubblici.
Le accuse e gli sviluppi dell’indagine
L’indagine ha permesso di ricostruire una serie di episodi criminosi avvenuti negli ultimi anni, mettendo in luce la capacità della ‘ndrangheta di influenzare la vita politica e amministrativa di alcuni comuni calabresi. Secondo quanto emerso, alcuni degli indagati avrebbero garantito appoggi elettorali a candidati compiacenti in cambio di concessioni e favoritismi, alterando il corretto funzionamento della macchina amministrativa.
Inoltre, il traffico di armi e stupefacenti rappresentava un’altra delle principali attività della rete criminale smantellata, con un giro d’affari che si estendeva ben oltre i confini calabresi, raggiungendo anche altre regioni del centro-nord Italia.
Gli arresti odierni aprono ora una fase di accertamenti giudiziari che dovrà stabilire l’effettivo grado di responsabilità degli indagati, mentre la comunità attende con ansia sviluppi che possano ristabilire fiducia nelle istituzioni locali.
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