“Io in te e tu in me”: la lettera d’amore di Laura Dern a David Lynch
“Ho trovato la mia persona in te e tu in me”: pubblicata dal Los Angeles Times una lettera d’amore a David Lynch scritta il 20 gennaio scorso da Laura Dern, sua attrice-feticcio. L’artista ha voluto proporla per celebrare il compleanno del regista, morto lo scorso 15 gennaio.
“Mentre sono qui seduta immobile, cercando di mettere in parole tutto ciò che provo per David Lynch nel giorno del suo compleanno, continuo a pensare che è troppo presto, troppo presto per esprimere ciò che provo, mentre il dolore ci circonda nella nostra città in questo momento. Troppo presto per superare questo dolore o per riassumere il più grande sognatore dell’arte, nonché il mio più caro amico”, scrive.
Laura Dern è stata diretta dal regista, scomparso il 15 gennaio scorso, in ‘Velluto blu’ (1986), ‘Cuore selvaggio’ (1990) e ‘Inland Empire – L’impero della mente’ (2006) ed ha anche preso parte alla performance teatrale musicale di Lynch ‘Industrial Symphony No. 1: The Dream of the Brokenhearted’ nel 1989 e al revival di ‘Twin Peaks’ nel 2017.
“Artisticamente, ho trovato la mia persona in te. E tu in me. A 17 anni, nel 1985, sono entrata nell’ufficio di casting per incontrarti per ‘Velluto Blu’. Ho subito pensato che fossi una persona unica e piena di luce. Ti ho percepito come la mia famiglia e, tra le tante cose, abbiamo parlato del nostro amore per Los Angeles”, dove “ci hai lasciati in mezzo alla totale distruzione della nostra città, la nostra amata L.A., il luogo che entrambi chiamavamo casa”.
Lynch “ha influenzato i nostri sogni e in questi ha intessuto per sempre Los Angeles” ed era preoccupato “per la tragedia eppure, come nei tuoi film, mentre accadeva l’orrore, hai sempre creduto nella luce e nella bontà delle persone mantenendo la speranza per la nostra città e per tutti coloro che vivono qui”. Dern è cresciuta a circa due isolati da dove Lynch viveva all’epoca: “Quando hai scelto di lanciarmi, ho subito barattato l’università per seguirti fino ai confini del mondo. Non mi sono mai voltata indietro”. Da quel momento “è iniziata l’educazione della mia anima”.
Quando Dern ha incontrato Lynch è nato in lei il sogno di fare l’attrice: “Mi hai dato l’opportunità di esplorare ogni aspetto della psiche femminile, di interpretare gli archetipi e di mandare in frantumi le vecchie convenzioni”, inoltre, “mi hai spinto a non avere paura. Mi hai portato in spazi infestati dal terrore, ma anche sacri, e mi hai persino aiutato a trovare l’ilarità nella tragedia. Mi hai fatto credere in tutto ciò che c’è di buono nel nostro Paese e temere tutto ciò che c’è sotto”. Nel corso degli anni “mi hai insegnato sempre di più a nuotare nell’ignoto, ho imparato cosa significa essere amati senza giudizio, solo pura accettazione. Hai trasformato per sempre tutta l’arte, che si tratti di film o di musica o di pittura o di cartoni animati o di dare le previsioni del tempo: tutto è diventato uno spazio per sognare”. Lui “non era solo gentile. Non si arrabbiava mai, ma ce lo faceva fare nei suoi film di continuo”. Dern ha poi concluso: “Mi mancherai e ti vorrò bene per il resto della mia vita”.
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