La crociata della sinistra europea contro Elon Musk
Le grandi battaglie sociali della sinistra in Europa: boicottare il social di Elon Musk. È sempre più un Pd allo sbando quello che tenta di raggranellare consensi combattendo con la propaganda spicciola contro i giganti della destra. I dem, nel vuoto pneumatico di proposte politiche in grado di contrastare il governo Meloni all’interno e l’era di Trump sul piano internazionale, ormai da settimane hanno messo nel mirino Elon Musk, il miliardario nella squadra del nuovo presidente Usa e amico della nostra premier. E all’indomani della polemica strumentale sul presunto saluto romano del patron di Tesla, che in realtà era il gesto del cuore e comunque in America il fascismo non è reato, il tema Musk arriva a Strasburgo, come le follie green e le farine di insetti. A porre l’accento sul pericolo per la democrazia del vecchio continente, ieri, è stato l’eurodeputato del Pd Sandro Ruotolo, già autore, all’apice della rovinosa sconfitta di Kamala Harris per la corsa alla Casa Bianca, di una iniziativa di cui non era fregato nulla a nessuno. Ruotolo è uno di quei dissidenti, insieme a Piero Pelù e tanti altri, della fuga da X, il tentativo di imporre la moda di lasciare il social di Musk in nome di una pseudo difesa della libertà di espressione. “Che altro aspettate a lasciare la piattaforma X? Io l’ho già fatto”, ha continuato a scrivere Ruotolo su Facebook, proprio la piattaforma di proprietà di quel Mark Zuckerberg che ha ammesso di aver censurato i social, favorendo la cultura woke di sinistra, attraverso i programmi di fact-checking che, con la nuova amministrazione Trump, si è affrettato ad abbandonare. La sinistra, invece, non molla. E ieri Ruotolo, intervenendo al dibattito nell’aula plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo sulla regolamentazione dei servizi digitali e le ingerenze straniere, ha puntato il dito contro il miliardario. “Proprio perché amiamo la libertà di espressione pensiamo che il signor Musk sia un pericolo per la democrazia, rappresenta qualcosa di nuovo: il tecno populismo”, ha detto l’europarlamentare dem ai colleghi. “L’uomo più ricco del mondo, politico, un monopolista che mette in discussione le democrazie liberali, lo stato di diritto. E noi sappiamo quanto sia importante battersi contro i monopoli privati per rafforzare le nostre democrazie. Non è accettabile”, ha dichiarato Ruotolo, “che attraverso la piattaforma X, il signor Musk interferisca negli affari interni degli Stati membri dell’Europa, sparga odio, disinformi. I giganti dei social media si sono schierati con le loro piattaforme per la destra americana mentre Meta ha recentemente sdoganato le fake news”. E l’appello finale: “Dobbiamo sapere se la piattaforma X ha violato il Digital Services Act. Dobbiamo batterci per una sovranità digitale europea. Solo così potremo difendere le nostre democrazie”.
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