LA GHIGLIOTTINA – black friday Se a uccidere è il troppo lavoro
Quando la realtà (purtroppo) supera la fantasia. Oggi che si consuma il Blaxck Friday in tutto il mondo, il venerdì davvero listato a lutto: nel Regno Unito un corriere è morto per il troppo lavoro, in una versione drammaticamente più tragica delle vicende narrate da Ken Loach nel suo potentissimo film di denuncia Sorry We Missed You. Se nella pellicola del più impegnato dei registi britannici si racconta lo sfruttamento che rasenta la schiavitù dei corrieri costretti a fare la pipì nelle bottiglie tra una consegna e l’altra, ieri nel Kent un uomo di 49 anni è stato stroncato da un infarto dopo aver lavorato 7 giorni su 7, per ben 14 ore al giorno. L’uomo, un dipendente della società di spedizioni Dpd, è stato trovato nel suo van, accasciato sul volante, nel parcheggio del deposito di Dartford. C’è poco da sorridere, oggi, con la nostra rubrica: la lama cala sullo sfruttamento intensivo dei corrieri. La vittima consegnava più di 150 pacchi al giorno. Un Black Friday davvero nerissimo per lui e per i suoi familiari. E a dire che l’Oms ha diffuso un report sulle morti causate dall’eccesso di lavoro, affermando – novella La Palice – che “troppo lavoro fa male: più alto è il rischio di morire di ictus o infarto”. Nello studio dell’Organizzazione mondiale della Sanità e dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) si avverte che lavorare più di 55 ore a settimana aumenta il rischio di morte. Forse la Dpd non ha letto il report.
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