Attualità

Ragazza cinese fantasma per 17 anni: mai andata a scuola né dal medico

di Flavia Romani -


È una storia di invisibilità quella di una giovane cinese, nata in Italia ma vissuta completamente ai margini della società, come un fantasma. Registrata alla nascita a Rovigo, è poi scomparsa dal radar delle istituzioni. Per 17 anni, la sua esistenza è stata confinata nei laboratori clandestini dove la madre lavorava, prima in Veneto, poi in Lombardia. Mai iscritta a scuola, mai visitata da un medico, la ragazza è cresciuta senza alcun contatto con il mondo esterno, in una vita segnata dal silenzio e dall’isolamento.

Il suo caso è emerso solo un anno fa, durante un blitz delle forze dell’ordine in un seminterrato nella provincia di Brescia. Lì, gli agenti hanno trovato un laboratorio tessile trasformato in dormitorio, con file di brandine accanto alle macchine da cucire. Uomini e donne lavoravano incessantemente, senza distinzione tra giorno e notte. Tra loro c’era anche la ragazza, all’epoca appena maggiorenne, cresciuta in quel mondo di sfruttamento.

La giovane proviene da una famiglia cinese composta inizialmente da madre, padre e un fratello, ma i loro percorsi si sono separati nel tempo. La madre, spostandosi tra laboratori gestiti da connazionali, ha trascinato la figlia in una vita priva di qualsiasi diritto o tutela. Per lei, la clandestinità non è stata solo una condizione lavorativa ma un’intera esistenza.

La Procura di Brescia sta ora indagando per ricostruire i tasselli di questa vicenda e di altre storie simili, sollevando il velo su un mondo sommerso di sfruttamento. Quello della giovane cinese fantasma non è un caso isolato, ma rappresenta una realtà drammatica che tocca le vite di molti lavoratori nascosti all’interno del sistema illegale italiano.


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