IN LIBRERIA – Holy City, le ombre del passato in una terra divisa
Holy City, romanzo d’esordio di Henry Wise (edito da Carbonio, 2024 con la traduzione di Olimpia Ellero) ci guida in una Virginia rurale cupa e afflitta, dove il tempo sembra essersi fermato tra le cicatrici della Guerra Civile e le diseguaglianze sociali contemporanee. Al centro della narrazione, protagonista, c’è Will Seems, un vicesceriffo che, dopo dieci anni di “esilio” autoimposto, torna nella contea di Euphoria per fare i conti con un passato doloroso. La trama si snoda attorno all’omicidio di Tom Janders, un giovane afroamericano, e all’arresto di un uomo che tutti sanno essere innocente. In un luogo dove giustizia e vendetta spesso si confondono, Will unisce le forze con Bennico Watts, una detective privata, per scoprire la verità su quanto accaduto. La storia è un potente mix tra thriller poliziesco e romanzo con una buona dose di introspezione psicologica. Sebbene l’indagine sul delitto sia il filo conduttore del racconto, il romanzo si distingue per la sua capacità di esplorare i temi universali della colpa, dell’identità e della memoria storica. Wise descrive con maestria una società corrosa dal razzismo, dalla povertà, in cui ogni personaggio è prigioniero del proprio passato. Le riflessioni di Will, che si intrecciano con le ombre del passato della Virginia e della Confederazione, rendono la narrazione densa e stratificata. La scrittura dell’autore risulta molto incisiva e in grado di dipingere paesaggi desolati e stati d’animo tormentati con una prosa ricca di immagini vivide. La scelta di ambientare la vicenda nella fittizia contea di Euphoria non è casuale: il nome stesso è una beffa, un’ironica promessa disattesa da una realtà stagnante e carica di dolore. Il ritmo risulta avvolgente, come quello di un thriller, ma allo stesso tempo rende molto vivide le sfumature emotive dei suoi personaggi: difatti a tratti l’introspezione prevale sull’azione, il che potrebbe far allontanare i più appassionati del thriller tradizionale. Questa modalità ne accentua il senso di complessità e ambiguità morale che permea l’intera opera. Holy City risulta così un romanzo denso e appassionante, che esplora i conflitti di una terra e di un uomo intrappolati tra il passato e il presente. Henry Wise offre una riflessione profonda e senza compromessi sulle contraddizioni dell’America moderna, rendendo il suo esordio memorabile e di grande impatto.
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