Cronaca

Omicidio Pamela, confermato l’ergastolo per Oseghale

di Cristiana Flaminio -


Omicidio di Pamela Mastropietro, la Corte di Cassazione ha confermato l’ergastolo per Innocent Oseghale, l’uomo accusato e condannato alla massima pena per aver violentato, ucciso e occultato in due trolley, dopo averne straziato il corpo facendolo a pezzi, la 18enne romana. Oseghale è attualmente detenuto presso il carcere di Ferrara. I suoi legali hanno espresso rammarico per la decisione della Cassazione che ha confermato la sentenza. Il collegio difensivo dell’uomo, difatti, puntava a rimettere in discussione l’accusa di violenza sessuale. A ciò era finalizzato il ricorso straordinario presentato ai giudici della Suprema Corte e discusso in udienza nella mattinata di ieri. Se fosse stato accolto, sarebbe stato disposto un rinvio per la riquantificazione della pena. Cosa che, invece, non avverrà. La madre di Pamela, Alessandra Verni, che già nei mesi scorsi si era rivolta per ottenere giustizia anche a Papa Francesco aveva bollato ieri l’iniziativa dei legali di Oseghale come “un’ennesima pugnalata” giunta “dopo che abbiamo firmato anche il consenso per l’incontro in carcere” proprio con il nigeriano. E ieri ha mostrato ai cronisti e a coloro che si sono ritrovati di fronte al Palazzo della Cassazione una delle foto del ritrovamento del corpo a brandelli di sua figlia.

L’omicidio di Pamela Mastropietro avvenne il 30 gennaio del 2018. I dettagli del delitto scatenarono un’ondata di indignazione e sconcerto. La ragazza era stata violentata, poi fatta a pezzi mentre il corpo e la scena del crimine, nel tentativo di “ripulire” l’area da residui organici, fu trattata con la candeggina. I resti di Pamela, nascosti in due trolley, furono rinvenuti nei pressi di una comunità di Corridonia. Per la brutale uccisione di Pamela, Oseghale fu condannato all’ergastolo. Pena confermata, questa mattina, anche dai giudici della Cassazione.


Torna alle notizie in home