Roma: all’aeroporto in green, per la città in rosso
Chi l’avrebbe mai detto che nel 2025 avremmo potuto raggiungere lo scalo di Roma Fiumicino comodamente con la bicicletta, portandoci il nostro trolley a rotelle in spalla. Potrebbe sembrare una frase ironica, è paradossale, eppure… funziona. O meglio, sarà possibile, visto che l’infrastruttura ciclabile è stata realizzata con un investimento di 1,8 milioni da parte della società Aeroporti di Roma, con fondi giubilari. Ed ha anche un nome suggestivo la nuova pista (che è anche pedonale): “Pedalaria”. Lunga 3,5 chilometri collega, per ora, il centro urbano del Comune costiero con l’aeroporto di Fiumicino con tempi di percorrenza di 13 minuti in bici e 52 a piedi. Entro l’anno però la ciclovia si estenderà per altri dieci chilometri per permettere di raggiungere l’aeroporto anche dalla città. Per i pendolari dell’aereo una vera e propria svolta, sempre se si riescano a montare dei cestini a misura Ryanair sulla propria due ruote. Ci sono anche i dipendenti dell’aeroporto, certamente, non si può pensare che l’uso della nuova via sia limitato a chi dovrà prendere un aereo. E saremo molto curiosi di vedere quale sarà la percentuale dei lavoratori che la sceglierà per i propri spostamenti. “È un progetto anche simbolico perché rappresenta il nostro modo di intendere l’aeroporto, crea una intermodalità tra trasporto aereo e mobilità dolce e rispetta l’ambiente”, ha spiegato l’amministratore delegato di Aeroporti di Roma, Marco Troncone. Ebbene, anche il sindaco Gualtieri ha elogiato l’opera di mobilità sostenibile che permetterà a “passeggeri e i tanti lavoratori” di “recarsi in modo comodo e sicuro e sostenibile a lavorare”. Tutto bellissimo, green e di pregio e chi più ne ha più ne metta. Una svolta per i pedoni. Ma solo quelli che devono andare all’aeroporto. Perché in città, a Roma, sta avvenendo una vera e propria strage. Da inizio anno, sì, da poco più di due settimane, sono state sette le vittime della strada, sette persone falciate mentre si trovavano in strada a piedi o a bordo della propria bici. Falciati mentre attraversano la strada, o poco dopo essere scesi dall’autobus o mentre si trovano sulla bici. Un dato che fa paura e che si unisce ai 47 i pedoni morti nella Capitale nel 2024. Stavolta si può dire: è emergenza sicurezza, in strada, dove l’anarchia la fa da padrone e dove se non per le multe, non c’è pena. E per i morti, non c’è nessuna lotta per la doppia fila, a suon di “Caronte”, che tenga.
Torna alle notizie in home