Politica

PRIMA PAGINA-Rete ferroviaria nel caos. Matteo Salvini sotto accusa. Colloquio con Raffaella Paita

di Giuseppe Ariola -


Il caos che si registra ormai da tempo sulla rete ferroviaria ha metaforicamente deragliato dal binario della polemica di natura prettamente tecnica, piombando nel dibattito politico. Dal famoso chiodo giunto agli onori della cronaca per aver mandato in tilt l’intero sistema ferroviario italiano lo scorso 2 ottobre, ritardi, cancellazioni e linee funzionanti a singhiozzo sono diventati la regola, soprattutto negli ultimi giorni. Prima nel Sud Italia, poi un blocco ha interessato il principale scalo della Capitale e successivamente i problemi hanno riguardato il traffico a Nord di Roma. Se aggiungiamo i continui e ripetuti scioperi del venerdì che si sono susseguiti nelle ultime settimane, è facile immaginare che chi si avvale abitualmente dei treni vive uno stato che va ben oltre il disagio, è incazzato all’ennesima potenza e ne ha tutte le ragioni. La situazione appare surreale, al punto che Ferrovie dello Stato ipotizza un sabotaggio ed ha quindi presentato una denuncia sugli ultimi guasti che per il gruppo costituiscono “un elenco di circostanze altamente sospette”. L’iniziativa non serve però a placare le tante vittime dei disservizi e, tantomeno, le opposizioni che chiedono al ministro dei Trasporti Matteo Salvini lumi su quanto sta accadendo, spingendosi fino a invocarne un passo indietro. In testa c’è Matteo Renzi, tra i più duri nei confronti del vicepremier leghista con il quale ieri è stato protagonista di un infuocato botta e risposta sui social. E proprio dal partito dell’ex presidente del Consiglio si è iniziato a parlare di due iniziative contro Salvini, una petizione popolare per chiederne le dimissioni e una mozione di sfiducia. “È del tutto evidente che siamo arrivati ad una situazione intollerabile, da mesi segnaliamo, nel Question time e con interrogazioni, il fatto che la situazione della rete ferroviaria è a collasso e che ci sono continui problemi di ritardi, di incidenti, di treni soppressi”, ci dice in un colloquio la senatrice di Italia Viva Raffaella Paita. “Però il ministro Salvini ha messo la testa sotto la sabbia, ha negato e non ha fatto nulla. Siamo certi – aggiunge – che la causa dei ritardi non sia dovuta solo ed esclusivamente ai lavori del Pnrr, che comunque sono iniziati in ritardo anche per responsabilità di questo ministro e di Fs e vogliamo che su tutti questi temi sia fatta chiarezza”. Per l’esponente di Italia Viva, poiché “Salvini ha dimostrato incapacità e inadeguatezza, anche nel cercare di rassicurare il Paese che è in totale emergenza e si bloccano pendolari, persone che si muovono per ragioni di studio, persone che si muovono per ragioni di salute, siamo arrivati ad una situazione di catastrofe, di sequestro vero e proprio del Paese. Intollerabile”. E a proposito delle iniziative del suo partito, la senatrice Paita ci spiega che la petizione popolare è “tesa a far crescere nel Paese una sensibilità circa la responsabilità di Salvini su queste vicende”, mentre la seconda, ovvero la mozione di sfiducia, è dettata dalla considerazione per la quale “è evidente che un ministro che non è in grado di risolvere i problemi strutturali delle infrastrutture di questo Paese non può rimanere al suo posto. Ed è sconcertante che Giorgia Meloni non abbia ancora trovato un modo di dire qualcosa rispetto all’inadeguatezza di Salvini, che sì viene difeso dai suoi alleati, ma in maniera molto imbarazzata, perché nessuno può sostenere che il lavoro fatto in questi anni da parte sua sia buono”. “Anzi – prosegue, è il caso di dire come un treno, la senatrice renziana – lui ha negato l’evidenza. Se avesse preso atto del fatto che c’era bisogno di intervenire sulla rete ferroviaria nei nodi di Roma, Milano e Firenze, se avesse lavorato in questi anni per cercare di mettere in sicurezza la rete infrastrutturale, probabilmente non saremmo in questa situazione. In più, c’è anche un’altra discussione che si sta aprendo, quella della privatizzazione delle ferrovie. Ma in una situazione nella quale le ferrovie sono al collasso, la privatizzazione si traduce in una svendita”. Come annunciato dal ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, il collega titolare dei Trasporti starebbe predisponendo un’informativa che per Raffaella Paita è però tardiva: “Ciriani ha annunciato che prima o poi Salvini verrà a fare una informativa. Beh, deve venire prima, non poi, perché il tempo è scaduto. Finora è scappato, non ha avuto nemmeno il coraggio di metterci la faccia. A questo punto – incalza la senatrice di Italia Viva -, siccome scappa e non si assume responsabilità, pare evidente che la mozione di sfiducia dovrà essere rappresentata in tempi rapidi se vogliamo che i cittadini italiani continuino a muoversi in questo Paese e se non vogliamo fare figure incredibili in Europa e nel mondo, perché ormai dei ritardi dei treni in Italia discutono a livello internazionale dal momento che abbiamo un tasso di turismo incredibile. Quindi, in gioco c’è l’economia, c’è la libertà di movimento dei cittadini e c’è anche l’immagine del Paese”.


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