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Donald Trump sulla tregua a Gaza: “A breve ostaggi liberi”

di Angelo Vitale -


“Abbiamo un accordo per gli ostaggi in Medio Oriente. Saranno rilasciati a breve”, il post di Donald Trump su Truth sigla l’ufficializzazione dell’intesa raggiunta per la tregua tra Israele ed Hamas. “Il primo ministro del Qatar sta incontrando i negoziatori di Hamas nel suo ufficio per un ultimo sforzo, per garantire una tregua a Gaza e un accordo sul rilascio degli ostaggi”, riferisce una fonte vicina ai negoziati. Mentre
il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar, intervistato da Bruno Vespa a Cinque Minuti su Rai1, afferma: “Siamo molto vicini” all’accordo sulla tregua e uno scambio di prigionieri a Gaza. “Nella nostra regione nulla è definitivo finché non è definitivo però ci sono pochissimi divari che rimangono e la mia speranza è che nel giro di qualche ora saremo in grado di concludere: se succederà domani avremo una riunione di governo in Israele per votare sull’accordo”. Sa’ar, si è appreso, ha inoltre annullato la seconda parte della sua visita diplomatica in Europa, che prevedeva un incontro ufficiale in Ungheria nella giornata di domani dopo la tappa in Italia. Sa’ar ha deciso di rientrare immediatamente in Israele per prendere parte alle riunioni e alle votazioni del gabinetto e del governo relative all’accordo in via di definizione per la liberazione degli ostaggi.

La notizia arriva mentre si moltiplicano le indiscrezioni sulle possibilità di successo nella trattativa in corso a Doha per raggiungere un accordo per il cessate del fuoco e il rilascio degli ostaggi israeliani in mano ad Hamas. Secondo una fonte israeliana citata dalla Tv pubblica Kan, “l’annuncio dell’accordo tra Hamas e Israele avverrà al Cairo”. Intanto, Hamas ha comunicato ad Al Jazeera che una sua delegazione, guidata da Khalil al-Hayya, ha consegnato ai mediatori in Qatar ed Egitto la sua approvazione all’accordo.

Questa sera il primo ministro del Qatar Mohammed al-Thani e il ministro degli Esteri Mohammed bin Abd al-Rahman terranno una conferenza stampa a Doha: secondo quanto ha appreso il quotidiano del Qatar Al-Arabi Al-Jadeed, i due dovrebbero annunciare l’accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Nel frattempo, stasera alle 17,30, il primo ministro Benyamin Netanyahu valuterà la situazione. Fonti egiziane, inoltre, hanno riferito al canale qatariota alArabi che “la maggior parte delle forze dell’Idf ha lasciato l’asse Filadelfia (al confine tra Gaza e il Sinai egiziano) nelle ultime ore”. E, secondo fonti palestinesi vicine ai colloqui che vengono citate dalla Afp, Hamas e la Jihad islamica hanno approvato l’accordo di tregua a Gaza: “Le fazioni della resistenza hanno raggiunto un accordo tra loro e hanno informato i mediatori della loro approvazione dell’accordo di scambio (di prigionieri) e del cessate il fuoco”. L’intesa sulla Striscia risulta anche a una grande tv panaraba. “Una fonte palestinese ad Al Arabiya: Hamas, la Jihad Islamica e il Fronte Popolare hanno accettato l’accordo su Gaza”, scrive su X l’emittente emiratina.

La prima fase dell’accordo inizierà domenica con la liberazione di tre ostaggi israeliani, riferiscono a loro volta fonti a Channel 12. I media israeliani pubblicano gli step del rilascio degli ostaggi: il primo giorno verranno rilasciati 3 ostaggi (donne civili e bambini); il settimo giorno 4 ostaggi; il 14mo altri tre con priorità alle donne; il 21mo altri 3 rapiti; il 28mo altri tre; il 35mo altri 3. Nell’ultima settimana dell’accordo è prevista la liberazione di altri 14 rapiti.

La prima fase durerà 42 giorni. In totale verranno rilasciati 33 rapiti, la maggior parte vivi: bambini, donne, soldati, ultracinquantenni, uomini malati e feriti. In cambio Hamas ottiene: 1.000 detenuti condannati per terrorismo verranno rilasciati dalle carceri. Chi ha accuse di omicidi saranno rilasciati a Gaza, in Qatar o in Turchia. Nella prima fase i detenuti palestinesi appartenenti alla Nukhba (forze speciali di Hamas) non verranno rilasciati. L’Idf si ritirerà dall’asse Netzerimi che divide in due la Striscia di Gaza. Gli aiuti umanitari saranno aumentati a 600 camion al giorno. I residenti nel nord della Striscia potranno tornare alle loro case dal 22mo giorno della tregua. Successivamente la maggior parte delle forze dell’Idf si ritirerà dall’asse Filadelfia.


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