Arrestato il presidente della Corea del Sud Yoon
Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol è stato arrestato nella residenza presidenziale, diventando il primo capo di Stato in carica a subire tale sorte nella storia moderna della Corea del Sud. Yoon è stato trasferito al centro di detenzione di Seoul, a Uiwang, dopo essere stato interrogato presso l’ufficio del Comitato investigativo speciale (CIO) a Gwacheon. Le autorità hanno ora 48 ore per richiedere un mandato che permetta di trattenerlo fino a 20 giorni o, in alternativa, decidere per il rilascio. L’arresto segue la destituzione di Yoon, avvenuta in seguito a una procedura di impeachment scaturita dalla proclamazione della legge marziale lo scorso mese. L’ex presidente è accusato di insubordinazione e abuso di potere, accuse che ha contestato tramite i suoi legali, dichiarando di aver accettato l’arresto solo per evitare uno spargimento di sangue, dopo aver resistito a un primo tentativo di detenzione con l’appoggio di militari e del servizio di sicurezza presidenziale. All’esterno della residenza presidenziale di Seoul, si sono radunate grandi folle di manifestanti, sia sostenitori che oppositori di Yoon. Decine di suoi fedelissimi hanno cercato di ostacolare l’arresto sdraiandosi di fronte all’ingresso del complesso, mentre altri scandivano il nome del presidente destituito. Dall’altro lato, i contestatori hanno accolto ogni avanzamento delle forze dell’ordine con applausi e grida di approvazione. Gli investigatori hanno eseguito il secondo mandato di arresto dopo il fallimento di un primo tentativo all’inizio del mese. La vicenda ha ulteriormente diviso l’opinione pubblica del Paese, riflettendo un clima di tensione politica senza precedenti.
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