Cessate il fuoco a Gaza e rilascio degli ostaggi. Accordo Israele-Hamas
Hamas ha approvato la bozza di accordo con Israele che prevede, tra le altre cose, l’inizio di un cessate il fuoco a Gaza ed il rilascio degli ostaggi. Lo ha riportato il quotidiano qatariota Al-Araby Al-Jadeed con sede a Londra, citando una fonte anonima vicina ai negoziati. Più cauto un funzionario egiziano interpellato dalla Cnn, secondo cui la risposta della fazione palestinese non sarebbe ancora arrivata.
Si inizierebbe con il rilascio graduale di 33 persone nell’arco di sei settimane, tra cui donne, bambini, anziani e civili feriti in cambio di centinaia di donne e bambini palestinesi imprigionati dallo Stato ebraico.
Del primo gruppo farebbero parte cinque soldatesse israeliane, ciascuna delle quali verrebbe liberata in cambio di 50 prigionieri palestinesi, tra cui 30 militanti che stanno scontando l’ergastolo.
Le famiglie degli ostaggi hanno appreso la possibilità del buon esito delle trattative, ormai alle battute finali, nel corso di un incontro con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Al faccia a faccia non hanno partecipato i parenti degli ostaggi deceduti, che hanno protestato per essere stati esclusi.
“Sono pronto per un cessate il fuoco prolungato, a condizione che tutti i rapiti vengano rilasciati. È questione di giorni o ore. Aspettiamo la risposta di Hamas e poi può iniziare subito”, ha detto Netanyahu al termine di una riunione di emergenza.
I colloqui notturni hanno sbloccato la situazione. Il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed al-Ansari, ha sottolineato che sono stati superati tutti i principali ostacoli che impedivano di raggiungere l’intesa e si stanno definendo solo aspetti secondari.
“Non posso entrare nei dettagli, gli incontri continuano qui a Doha tra le parti”, ha proseguito il portavoce, chiedendo di non lasciarsi andare a un ottimismo “esagerato”, anche se la soluzione è “vicina”. Il Qatar è uno dei Paesi mediatori insieme a Egitto e Stati Uniti.
L’inviato entrante per il Medio Oriente del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, Steve Witkoff, e il suo omologo in quota Biden, Brett McGurk, hanno entrambi partecipato ai colloqui ospitati dal primo ministro del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman Al Thani. Israele è rappresentato da David Barnea, direttore del servizio di spionaggio Mossad, e Ronen Bar, direttore dell’agenzia di sicurezza interna Shin Bet.
Donald Trump, interpellato sulla questione, è stato categorico: “Siamo molto vicini” alla conclusione di un accordo tra Israele e Hamas, “devono farlo, se non lo faranno ci saranno molti guai, come non ne hanno mai visiti”. Il presidente eletto degli Stati Uniti, a Newsmax, si è detto convinto che “ce la faranno”. “Ho dedotto che c’è stata una stretta di mano e che stanno concludendo, forse entro la fine della settimana”, ha proseguito il leader repubblicano.
Frattura nell’esecutivo guidato da Benjamin Netanyahu. “L’accordo è davvero catastrofico”, ha tagliato corto il ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir su Telegram. Dopo il ministro delle Finanze di estrema destra Bezalel Smotrich, è il secondo ministro ad opporsi pubblicamente alla sofferta decisione. Ben Gvir ha voluto comunque precisare che non avrebbe fatto cadere la coalizione al potere.
Pesantissime le sue parole: “Ciò cancella di fatto i risultati ottenuti con fatica durante la guerra, ottenuti a caro prezzo del sangue dei nostri soldati a Gaza. Si tratta di una decisione consapevole, presa con la volontà di pagare il prezzo con la vita di molti altri cittadini israeliani, che purtroppo dovranno sopportare il peso di questo accordo”.
Cresce l’attesa per il raggiungimento di un traguardo che avrebbe ricadute su tutta la regione, perché allenterebbe le tensioni in Cisgiordania, Libano, Siria, Yemen e Iraq, e ridurrebbe i rischi di una pericolosa escalation militare tra Israele e Iran.
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