“Meno 1 Acab”: la scritta sul muro dove morì l’agente di polizia Amar Kudin
Il pretesto è la vendetta per Ramy, ma l’obiettivo vero è dare la caccia ai poliziotti. In un clima di violenza e odio scatenati nelle piazze contro gli agenti, che punta al morto. E già c’è chi si rallegra, per quei servitori dello Stato deceduti in servizio. Come Amar Kudin, l’agente di 32 anni rimasto ucciso in un terribile incidente tra volanti, avvenuto il 18 novembre scorso nel quartiere di Torrevecchia, a Roma. Ieri la sua memoria è stata oltraggiata, con una scritta raccapricciante apparsa su quel maledetto muro contro cui si era schiantato Amar. “Meno 1 Acab”, recita l’odioso messaggio lasciato presumibilmente dagli anarchici, come indica quella A apposta come firma. La scritta fa inequivocabilmente riferimento all’acronimo All cops are bastards, il noto insulto che da anni gli antagonisti rivolgono agli “sbirri”. Gli autori dell’oltraggio hanno perfino rubato, dal luogo della tragedia, alcuni gagliardetti della polizia e le foto che ritraevano il poliziotto, lasciando sul muro soltanto la loro firma dell’odio. Sconcertati i rappresentanti della polizia. “Raccapricciante la scritta apparsa su via di Torrevecchia, dove di recente il nostro collega Amar Kudin ha perso la vita in un terribile incidente stradale mentre era in servizio. Sul muro dove è avvenuto lo schianto è apparsa la scritta “Meno uno Acab”. Un inno alla gioia per un giovane collega che ha perso la vita. Un vero e proprio brutto clima di odio nei confronti delle forze dell’ordine, alimentato di recente anche dalle polemiche per la morte di Ramy, strumentalizzata dai violenti per attaccare le divise”, ha dichiarato in una nota Fabio Conestà, segretario generale del Mosap, il Movimento sindacale autonomo di Polizia. “Ci auguriamo che i colleghi della Digos e della Scientifica”, aggiunge il sindacalista, “identifichino l’autore di tale scempio. Il Mosap è pronto a denunciare e costituirsi parte civile. È inaccettabile questa caccia allo sbirro che ricorda tanto tempi bui”. È proprio contro questa caccia alla sbirro che il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, ha annunciato un’interrogazione al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, per chiedere chiarimenti in relazione agli scontri avvenuti per le manifestazioni in nome di Ramy a Roma, Torino e Bologna di giovedì e sabato scorsi. “Tali ennesimi, deprecabili episodi di disordine sono ben distanti dal diritto di libertà di manifestare, l’esercizio del quale non può e non deve giustificare atti di violenza, aggressioni, devastazioni e resistenza alle forze dell’ordine chiamate a svolgere il proprio dovere per tutelare e garantire la sicurezza dei cittadini e dei luoghi. È necessario condannare con fermezza ogni episodio di violenza”, ha precisato Gasparri.
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