Joe Biden deluso da Zuck: “La fine del fact checking è una vergogna”
La fine del fact checking su Meta ha fatto arrabbiare, e molto, il presidente Usa uscente Joe Biden. La rabbia dell’inquilino della Casa Bianca, almeno per un’altra decina di giorni, è quella di un amante ferito, di un amico tradito. Già, perché Zuckerberg nel corso degli anni si era caricato addosso la croce dei democratici e aveva spostato, senza fare un plissé (e anzi sperando di far calmare le acque sul pasticciaccio brutto di Cambridge Analytica) aveva, tra le altre cose, bannato l’allora Potus Donald Trump. Cosa che, peraltro, aveva fatto anche Twitter che, all’epoca della campagna elettorale che portò, non senza polemiche e scontri, era ancora fuori dall’orbita Musk ed era guidato da Jack Dorsey, il “guru” dei social amatissimo proprio dai liberal di ogni parte del mondo. Ma adesso quel periodo è finito. Biden, o meglio i dem che gli hanno preferito la vice Kamala Harris hanno perso. E adesso alla Casa Bianca è tornato Donald Trump. Furioso e deciso a regolare i conti. Proprio con Zuckerberg. Che aveva già minacciato, in tempi non sospetti, di arrestarlo se avesse continuato a fare complotti contro di lui. Per il Ceo di Meta non c’è stata altra scelta che quella di addivenire a più miti consigli. E, già che c’era, ha deciso di liberarsi delle catene dell’algoritmo che, nel corso del tempo, avevano contribuito a causare un crollo di utenti a Facebook, derubricato prima a social cringe, da vecchi, poi a piattaforma politicizzata.
Biden, però, si è sentito tradito e molto dalla scelta di Mark Zuckerberg. E, in conferenza stampa alla Casa Bianca, ha urlato tutto il suo dolore: “È completamente contrario a tutto ciò che è l’America – ha dichiarato il presidente Usa uscente – vogliamo dire la verità. L’abbiamo sempre fatto nella nostra nazione. Vogliamo dire la verità. E l’idea che, sapete, un miliardario possa comprare qualcosa e dire, a proposito, da questo punto in poi, non faremo più verifiche sui fatti. E sapete, quando hai milioni di persone che leggono, vanno online, leggono queste cose, lo è. Comunque, penso che sia, davvero vergognoso”. Tanto il disappunto personale su questa vicenda del fact checking che Biden ha contraddetto, nei fatti, il laconico commento della portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre che, invece, si era trincerata dietro un eloquentissimo no comment: “Abbiamo sempre espresso con forza la nostra convinzione che le aziende di social network abbiano un ruolo importante nell’applicazione di regole proprie per impedire la diffusione della disinformazione. Non ho intenzione di commentare”. Ci ha pensato direttamente Joe Biden.
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