Cultura & Spettacolo

Così Marcello Forti rega a una nuova vita al Caffè della Posta

di Nicola Santini -


Il Caffè della Posta, una vera e propria istituzione per la città di Courmayeur fin dal 1911, ha riaperto le porte al pubblico lo scorso dicembre con una nuova formula che consente di respirare l’atmosfera accogliente di un tempo e di rinnovare quel rito, vivo già nel primo dopoguerra, dell’incontro per una chiacchiera e un buon caffè. A prendere il progetto in mano l’imprenditore Marcello Forti, al timone di numerosi ristoranti, come Stendhal Milano e Roma, Osteria di Brera e Hostaria Bacanera a Venezia, nonché ideatore e protagonista del rilancio nel 2010 dello storico Caffè Pedrocchi di Padova. Forti il copilota insieme ad Enrico Canepa – proprietario dell’immobile e già patron del Posta tra il 1999 e il 2005 -, Paolo Migiarra e Alessandro Gilberti, tradizionalmente legato alla storia di Courmayeur. “Nel 1911 Flavio e Luisa Guichardaz, bisnonni di Enrico Canepa, decisero di aprire il primo caffè-drogheria nel cuore di Courmayeur, appunto il Caffè della Posta – racconta Marcello Forti –. Qui sono passati illustri e celebri personaggi come l’attore Errol Flynn, i principi Torlonia e il re Farouk e, negli anni, il Posta è diventato una tappa d’obbligo per i turisti e gli avventori di tutto il mondo. Oggi, il Caffè della Posta torna ad essere un luogo iconico da frequentare, con una caffetteria d’eccellenza, piatti disponibili all day e signature cocktail, per dare sempre e a tutti la possibilità di gustare i piatti preparati con cura e passione dai nostri chef. Mi piacerebbe – continua Marcello Forti – riuscire nell’ambiziosa sfida di riportare il Posta ai suoi antichi splendori e di restituirlo migliorato alla sua città, come accaduto con il Caffè Pedrocchi a Padova”.
Cuore goloso dell’offerta gastronomica è la pasticceria, con tutti prodotti fatti in casa. Se posso permettermi, ma posso: cioccolata e panna indimenticabili. E poi si trasforma in cocktail bar, aperitivo contemporaneo con materie prime locali e un luogo dove proseguire la serata con la “Cena in casa Posta”: un menù di piatti iconici del territorio e una selezione di proposte speciali che lo chef aggiorna in base alle disponibilità della terra.
Ma torniamo alla caffetteria. Oltre alle classiche bevande calde e fredde da accompagnare con croissants, biscotti e squisite torte preparate maison, troviamo le proposte Spirit of Coffee Speciality, come Cold Brew (caffè estratto a freddo per 12-24 ore, servito con ghiaccio o liscio per un gusto delicato e naturalmente dolce) o Estrazione con filtro (metodo di estrazione manuale che esalta le note aromatiche e la complessità del caffè con un profilo pulito e morbido). Ma anche Jamaican Blu Mountain, conosciuto come “il caviale del caffè”. Imperdibili le cioccolate calde Valrhona, frutto di un’accurata selezione delle migliori fave di cacao e dei processi di raffinazione e conchigliatura, che esaltano gli aromi e le texture del cioccolato.
Quanto alla cucina, nel menù all day, la filosofia è easy chic, come l’imperdibile Super Toast del Posta, ma anche la Tartare di pezzata valdostana o la Raclette-Fondue al padellino, servita con patate alla brace. Nel corso della settimana, giovedì, sabato e domenica saranno giorni da segnare in agenda come appuntamenti fissi: la Trippa al Carrello il giovedì, il Carrello dei Bolliti il venerdì sera e La Padella del Caffè della Posta la domenica. Lo chef è Edoardo Ferrera, già accanto a Marcello Forti nell’apertura e organizzazione di altre strutture food&beverage. Omar Zenasni, è Pastry chef con una solida esperienza in panetteria e pasticceria maturata in prestigiose realtà. Tra le specialità, da non perdere il MontBlanc del Posta 1911, il Bonet senza lattosio e senza glutine e la Tarte Tatin alla maniera di Stendhal Milano. In carta presenti anche piatti Bio&Veg, come il Tortino di miglio bruno alla zucca e santoreggia, le Patate al camino con burro di malga e Bleu d’Aoste e molti altri. Per la drink list, la squadra del Posta ha viaggiato nel tempo, recuperando i grandi classici di fine ‘800 e inizio ‘900, rivisitandoli in chiave moderna con l’aggiunta di ingredienti tipici della montagna e della Valle d’Aosta. Ogni cocktail racconta una storia e celebra il territorio e la sua eredità.


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