Putin apre alla pace in Ucraina: “La guerra deve finire”
La pace tra Russia e Ucraina passa dalla Slovacchia: Vladimir Putin ha annunciato, dopo aver incontrato il premier slovacco Robert Fico, che Bratislava è pronta a ospitare una “piattaforma” per gli accordi e che il Cremlino “non è contrario” alla proposta. Il summit tra Fico e Putin si è tenuto in Russia il 22 dicembre scorso. Si è trattato del secondo capo di governo europeo a viaggiare fino a Mosca dopo l’inizio del conflitto. Il dialogo tra i due leader avrebbe sortito qualche effetto più che interessante: “La Russia cerca di far finire il conflitto, non di congelarlo”, ha detto il presidente russo Vladimir Putin. Ma la via verso la pace tra Russia e Ucraina è irta di ostacoli e non sarà così semplice da raggiungere. Anche perché per un Putin che “apre” ci sono molteplici voci che chiudono. Rientra tutto nel gioco delle parti, nel valzer della politica. Il ministro degli Esteri Sergej Lavrov ha riferito, in un’intervista concessa a giornalisti russi e stranieri, che il governo non prenderà in considerazione ipotesi di tregua almeno finché non ci saranno proposte di “accordi vincolanti, definitivi e con valore giuridico”. Per Lavrov, “un cessate il fuoco” rappresenterebbe per la Russia in questo momento “un vicolo cieco: negoziati inutili non sono ciò che vogliamo”. Quindi ha tuonato: “L’obiettivo di una tregua è quello di prendere tempo per continuare a inondare l’Ucraina di armi e consentire alle forze ucraine di raggrupparsi, di mobilitare personale e via discorrendo”.
Ma c’è anche un altro aspetto della vicenda. E cioè la “versione russa” delle cose. Lo stesso Lavrov ha dichiarato che la Francia avrebbe più volte tentato un appeasement col Cremlino, tagliando fuori Kiev: “Diverse volte i nostri colleghi francesi ci hanno rivolto la parola attraverso canali privati: Aiutiamo e stabiliamo un dialogo sulla questione ucraina. E certamente senza la partecipazione dell’Ucraina. Un comportamento così ambiguo non ispira il desiderio di prendere sul serio ciò che sta accadendo su iniziativa dei nostri colleghi francesi”. Lo stesso Putin, poi, nell’ambito della stessa conferenza in cui ha aperto a un possibile tavolo per la pace ha spiegato che dagli Stati Uniti, negli anni scorsi, sarebbe arrivata una proposta sul rinvio dell’ingresso dell’Ucraina nella Nato: “Non so cosa stiano dicendo ora nella squadra emergente del presidente eletto degli Stati Uniti. So che l’attuale presidente Biden me ne ha parlato nel 2021. Ha suggerito esattamente questo, posticipare l’ammissione dell’Ucraina alla Nato per 10-15 anni, perché non è ancora pronta. Ho risposto ragionevolmente: ’Sì, non è pronta oggi. Lo preparerai e lo accetterai””.
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