Alpinisti dispersi sul Gran Sasso: nuovo stop alle ricerche, domani in azione il sonar dall’elicottero
Le squadre del Soccorso Alpino e della Guardia di Finanza sono giunte a Fonte Cerreto (base della partenza della funivia per Campo Imperatore) per coordinare la ripresa delle attività di ricerca dei due alpinisti dispersi da domenica pomeriggio ma poi è arrivato jun nuovo stop per evitare rischi: e nella giornata di oggi si escludono eventuali tentativi via terra. Il rischio valanghe è infatti marcato (rischio 3 su una scala di 5) e questo non permette di far operare le squadre del Soccorso Alpino in sicurezza con sci o ramponi ai piedi. Al momento le condizioni meteo sono ancora sfavorevoli ma in giornata è previsto un miglioramento. Nel primo pomeriggio dovrebbe essere possibile un sorvolo in elicottero dell’area in cui dovrebbero trovarsi i due alpinisti. Da domani nuova ripresa delle ricerche, stavolta con l’elicottero dotato di una campana Recco, un sonar indirizzato a individuare l’eventuale presenza dei dispersi.
La giornata di ieri
Dopo due giorni di isolamento forzato presso una struttura ricettiva di Campo Imperatore, il gruppo di tecnici del Soccorso Alpino e i lavoratori impegnati nei tentativi di recupero dei due alpinisti dispersi sul Gran Sasso era finalmente riuscito a scendere a valle. La discesa era avvenuta grazie a una temporanea finestra di vento debole che aveva permesso il ripristino della funivia, rendendo possibile il rientro dei 19 soccorritori.
Le condizioni meteorologiche in quota rimangono proibitive, con neve e vento forte che continuano a ostacolare le operazioni. I due alpinisti risultano dispersi da domenica sera, quando si sono trovati bloccati in cima a causa del maltempo. Le ricerche quindi erano state temporaneamente sospese, ma il Soccorso Alpino assicurava che sarebbero riprese non appena le condizioni lo consentiranno.
Uno dei soccorritori, intervistato al rientro, ha descritto le difficoltà affrontate durante l’intervento. “La situazione resta complicata. Abbiamo passato la notte nel rifugio, lontano dalle nostre famiglie, cercando di mantenere alta la concentrazione nonostante il guasto alla funivia e il maltempo,” ha dichiarato. “Ci è stato dato un telefono di emergenza per le comunicazioni e siamo pronti a ripartire appena sarà possibile.”
La vicenda sottolinea ancora una volta i rischi connessi alle operazioni di soccorso in montagna e la dedizione dei tecnici coinvolti. La speranza è che le condizioni migliorino nelle prossime ore, permettendo di riprendere le ricerche con esito positivo. Nel frattempo, la comunità segue con apprensione gli sviluppi, unita nel sostegno agli alpinisti e ai soccorritori.
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