Connessioni di pace Trump e Putin. Zelensky fa infuriare anche Rutte
I messaggi del presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, stanno iniziando a far breccia a Mosca. L’apertura del presidente russo Vladimir Putin è stata affidata all’emittente Vgtrk. La Russia, ha detto il presidente, è pronta a normalizzare le relazioni con gli Stati Uniti e gli altri paesi occidentali, ma “senza danneggiare i propri interessi”.
“Se vediamo che la situazione cambia in modo tale che ci siano opportunità e prospettive per costruire relazioni con altri paesi, allora siamo pronti per questo. Non è una questione che riguarda noi, ma loro. Ma questo dovrebbe avvenire senza danneggiare gli interessi della Federazione Russa”, ha spiegato Putin prima di ricevere al Cremlino il premier slovacco Robert Fico, in rotta di collisione con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Dall’altra parte dell’Oceano Atlantico, prendendo la parola per il comizio all’AmericaFest, a Phoenix, in Arizona, Trump ha ribadito che il conflitto ucraino non sarebbe scoppiato se lui fosse stato allora presidente degli Stati Uniti.
Il tycoon ha usato toni forti: “Il presidente Putin ha detto che vuole incontrarmi il più presto possibile. Dobbiamo porre fine a questa guerra orribile. L’unica cosa che ferma le pallottole lì, su quelle pianure, sono i corpi dei soldati”.
“Nessuno ha mai visto una cosa del genere, milioni di soldati sono morti. Vediamo numeri pazzeschi, bisogna fermare tutto questo. La guerra non ci sarebbe mai stata se io fossi stato presidente”, ha ripetuto Donald Trump.
Al momento non ci sono piani per un incontro tra Putin e Trump, ha riferito alla Tass il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. “Finora non ci sono stati veri e propri impulsi”, ha aggiunto Peskov, rispondendo a una domanda su questa possibilità. Un atteggiamento cauto che non preclude nessuna strada. I segnali vanno tutti nella direzione dell’avvio di un dialogo tra le parti.
Zelensky appare ogni giorno più debole e il fronte degli scettici si allarga. L’adesione dell’Ucraina alla Nato è “realizzabile”, ma Kiev dovrà combattere per convincere gli alleati a realizzarla. “Tutti noi comprendiamo che l’invito della Nato all’Ucraina e l’adesione all’Alleanza dipendano solo una decisione politica. L’alleanza per l’Ucraina è realizzabile, ma è realizzabile solo se lottiamo per questa decisione a tutti i livelli necessari”, ha affermato il presidente ucraino ai diplomatici del Paese.
Le recenti uscite di Zelensky hanno irritato il capo dell’Alleanza atlantica. Per il segretario generale della Nato, Mark Rutte, le critiche rivolte al cancelliere tedesco Olaf Scholz da parte del presidente ucraino sono ingiustificate. “Ho detto più volte a Zelensky ‘smettila di criticare Olaf Scholz’, perché penso che non sia giusto”, ha rivelato Rutte in un’intervista alla Dpa. Per Rutte, quello che Scholz ha fatto per l’Ucraina è “impressionante”.
Scholz ha contribuito a garantire che la Germania sia seconda solo agli Stati Uniti in termini di sostegno militare all’Ucraina, ha sottolineato il numero uno della Nato. Il leader ucraino ha recentemente bacchettato il cancelliere defenestrato per aver parlato al telefono con il presidente russo Vladimir Putin. Inoltre ha più volte espresso il suo malumore per il rifiuto dell’esecutivo di Berlino di consegnare i missili Taurus di fabbricazione tedesca alle truppe ucraine per colpire in profondità il territorio russo.
La Russia ha rivendicato la conquista di un altro villaggio nell’est dell’Ucraina, vicino ai confini delle regioni di Zaporizhzhia e Dniproopetrovsk. Il Ministero della Difesa russo ha fatto sapere che le sue forze hanno liberato il villaggio di Storojévé, nella regione orientale del Donetsk.
I soldati russi hanno espugnato più territori ucraini nel corso del mese di novembre che in qualunque altro mese da marzo 2022, secondo un’analisi dell’Afp basata sui dati dell’Institute for the Study of War (Isw), con sede negli Usa. La Russia ha accelerato la sua avanzata nell’est nelle ultime settimane, mettendo alle corde gli ucraini.
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