Attualità

Perché si festeggia il Natale

di Gianluca Pascutti -


Perché si festeggia il Natale? Il Natale è una delle festività più importanti e universalmente celebrate, soprattutto nel mondo cristiano. La ricorrenza, che cade il 25 dicembre, commemora la nascita di Gesù Cristo, figura centrale del Cristianesimo, considerato il Salvatore e il Figlio di Dio. Questa data, tuttavia, non è storicamente certa; la sua scelta risale al IV secolo d.C., quando la Chiesa decise di fissarla per sovrapporsi ad antiche festività pagane e per valorizzare il simbolismo della luce e della rinascita. Nel mondo romano, il 25 dicembre era associato al Sol Invictus, il culto del “Sole Invincibile,” celebrato con riti che segnavano il ritorno della luce dopo il solstizio d’inverno. Allo stesso modo, i Saturnali, festività dedicate al dio Saturno, erano giorni di festa, banchetti e scambi di doni. Inserire il Natale in questo contesto culturale favorì la sua accettazione tra i popoli convertiti al Cristianesimo, rafforzando il senso di una nuova luce spirituale che illuminava il mondo. Dal punto di vista teologico, il Natale rappresenta la manifestazione dell’amore divino attraverso l’incarnazione di Cristo, il quale si fa uomo per salvare l’umanità. Per i cristiani, è un momento di riflessione spirituale, caratterizzato da preghiere, messe solenni e tradizioni religiose come il presepe, introdotto da San Francesco d’Assisi nel XIII secolo per rendere visibile e tangibile il mistero della Natività. Oltre al significato religioso, il Natale ha assunto nel tempo anche una dimensione culturale e familiare. È un’occasione per celebrare valori universali come la pace, la generosità e la solidarietà. Le decorazioni natalizie, l’albero di Natale e lo scambio di doni rappresentano simboli di unione e gioia condivisa. Il Natale, quindi, è molto più di una festa religiosa: è una celebrazione che, pur nelle sue diverse declinazioni, unisce popoli e tradizioni, incarnando speranza, amore e rinnovamento, valori senza tempo che trascendono confini culturali e religiosi. Questa pluralità di significati lo rende una festa sempre attuale, capace di parlare al cuore di credenti e non credenti.


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