Politica

Migranti, oggi il vertice sui centri in Albania: “Funzioneranno”

di Claudia Mari -


Oggi a Palazzo Chigi un importante vertice sul progetto dei centri per migranti in Albania. Al centro dell’incontro, presieduto dalla premier Giorgia Meloni con la partecipazione del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il ministro della Difesa Guido Crosetto e il capogruppo di Fratelli d’Italia Tommaso Foti, la definizione delle modalità per attivare i centri, considerati cruciali per gestire in modo più rapido ed efficace le procedure legate ai flussi migratori.

I centri, secondo quanto dichiarato dal ministro Piantedosi al Corriere della Sera, permetteranno di accelerare sia il riconoscimento della protezione internazionale per chi ne ha diritto, sia il rimpatrio di chi non possiede i requisiti. La recente sentenza della Cassazione, che ha riconosciuto come legittima l’individuazione dei cosiddetti “Paesi sicuri”, rappresenta un passo avanti fondamentale. “Sono fiducioso che anche la Corte europea non ostacolerà un progetto che rispetta la normativa internazionale”, ha sottolineato Piantedosi.

La premier Meloni si è detta determinata a portare avanti l’iniziativa, affermando: “I centri in Albania funzioneranno, dovessi supervisionarli personalmente ogni notte”. La leader del governo ha ribadito come la sentenza della Cassazione confermi il diritto dei governi di stabilire quali siano i Paesi sicuri, lasciando ai giudici la valutazione sui singoli casi senza invalidare l’intera normativa.

Nonostante le critiche delle ONG, che accusano il governo di ostacolare i salvataggi in mare, Piantedosi ha respinto tali accuse come infondate: “L’Italia continua a garantire un impegno esemplare nelle operazioni di soccorso”.

Il vertice ha riaffermato la linea dura del governo sull’immigrazione irregolare, rafforzata anche dall’assoluzione di Matteo Salvini nel caso Open Arms, considerata dal ministro “un’importante vittoria della giustizia”. Il governo punta a riprendere i trasferimenti già a gennaio, confidando che i centri in Albania possano diventare un modello per l’intera gestione migratoria europea.


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