Gli allarmi inascoltati sull’attentatore di Magdeburgo
epa11787780 Emergency services at the scene after a car was driven into a crowd at the Christmas market in Magdeburg, Germany, 20 December 2024. According to statements by the Magdeburg police on social media, two people were dead, several people were injured, and a suspect was taken into custody. EPA/FILIP SINGER
Taleb al-Abdulmohsen, l’attentatore che venerdì sera ha scagliato la sua auto contro la folla al mercatino di Natale di Magdeburgo, uccidendo 5 persone e ferendone 200, è stato incriminato per cinque capi di imputazione di omicidio, diversi capi di imputazione di tentato omicidio e lesione aggravata. Lo ha annunciato oggi la polizia tedesca dopo che il medico 50enne saudita l’uomo è comparso ieri sera tarda di fronte al giudice. Tra le cinque persone rimaste uccise nell’attentato, c’è un bambino di nove anni.
La polizia ritiene che l’uomo, che negli ultimi anni in interviste e sui social media aveva accusato il governo tedesco di non fare abbastanza per combattere l’islamismo e si era avvicinato alle posizioni dell’estrema destra tedesca ed internazionale, abbia agito da solo.
L’Ufficio federale per l’immigrazione e i rifugiati aveva ricevuto mesi fa attraverso i suoi social un allarme riguardo a Taleb al-Abdulmohsen, il 50enne medico saudita incriminato per l’attentato di venerdì notte contro il mercatino di Natale di Magdeburgo. Lo rende noto lo stesso ufficio con un post su X in cui afferma che, “come per ognuna delle numerose segnalazioni che riceviamo, abbiamo preso questa denuncia seriamente”. Una notizia che si aggiunge alle altre circolate fin da venerdì circa gli allarmi arrivati alla Germania sul medico dall’Arabia Saudita che aveva chiesto la sua estradizione, negata dalle autorità tedesche.
Ma aggiunge che, non essendo un ufficio investigativo, aveva indirizzato la persona che aveva fornito le informazioni alle autorità responsabili. Al momento circolano su Internet screenshot dei messaggi che sarebbero stati inviati all’Ufficio riguardanti Abdulmoshen, ma non è stata confermata l’autenticità di questi messaggi. Intervistato ieri notte dalla Zdf, il capo dell’ufficio immigrazione, Holger Münch, ha confermato di aver ricevuto un allarme sul saudita nel 2023, affermando che da allora sono iniziati i controlli.
“La polizia della Sassonia Anhalt ha anche iniziato a prendere misure investigative pertinenti”, ha aggiunto, riconoscendo comunque che non c’era molto di concreto. Anche se contattato dalle autorità il sospettato (venerdì trasformatosi in attentatore, ndr) rispose “con insulti e minacce, però non era segnalato per crimini violenti”. “Tuttavia queste cose dovrebbero essere verificate di nuovo per vedere se le autorità di sicurezza si sono perse qualcosa”, ha infine ammesso.
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