Attualità

Cenone di Natale, gli italiani vogliono spendere

di Giorgio Brescia -


Cenone di Natale, ma quanto costerà quest’anno agli italiani? Come emerge dal sondaggio del Centro Studi di Unimpresa, la spesa media per il cenone salirà a 150 euro a famiglia (il +3,5% rispetto al 2023). Una percentuale significativa di italiani (28%) ha dichiarato di voler aumentare il proprio budget per acquistare prodotti di qualità, come carni e dolci artigianali, mentre il 7% ha scelto di investire in prodotti tipici regionali. Per il cenone di Natale – scende nel dettaglio il Centro Studi i Confcooperative – gli italiani spenderanno 3,2 miliardi di euro: 300 milioni in più dello scorso anno – un aumento che sembra negli anni stabilizzarsi su questa cifra – e 500 milioni più del Natale pre Covid.

L’impennata nella spesa è determinata, però, non dai maggiori consumi, ma dagli aumenti generalizzati dei prezzi, delle tredicesime e degli occupati nell’anno, il 2024, che sarà ricordato come quello del boom storico dell’occupazione.

E Confcooperative rileva pure che quest’anno le tredicesime sono salite dai 49 miliardi dello scorso anno ai 51,3 miliardi grazie al miglior andamento dell’occupazione, al minor impatto della Cig, mentre le retribuzioni e la capacità di spesa vengono erose dall’inflazione.

Un rapporto che entra nel dettaglio di un’analisi che fotografia uno storico divario: “Il trend dice che primeggiano le spese personali e dominano egoismo, prudenza e oculatezza. Una nota stonata è l’Italia del malcontento, perché continua ad allargarsi la forbice tra chi può spendere, mentre affiorano le difficoltà del ceto medio e chi scivola in povertà. Il Paese presenta un italiano su tre che andrà in vacanza, ma l’esercito dei poveri assoluti e relativi è di circa dieci milioni di persone”. Un Paese segnato da egoismo, difficoltà economiche e polarizzazione delle diseguaglianze, dal disagio al malcontento, ove si acuiscono le differenze: l’Italia del malcontento – viene rilevato – è segnata dalla polarizzazione delle posizioni tra chi ce la fa e chi ha problemi sui fondamentali di spesa.


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