Politica

Il Papa: “Non lasciano entrare il Patriarca a Gaza e bombardano bambini”

di Giovanni Vasso -


“Questa è crudeltà”, Papa Francesco ha aperto il suo saluto alla Curia condannando i bombardamenti a Gaza. “Ieri non hanno lasciato entrare a Gaza, come avevano promesso, il Patriarca di Gerusalemme e sono stati bombardati bambini: questa è crudeltà, tocca il cuore”, ha tuonato il pontefice. Che, così, torna ancora una volta a lanciare strali contro la guerra. Così come aveva fatto nell’intervista rilasciata alla televisione argentina Canal Orbe 21. “Mi preoccupa che i numerosi appelli alla pace delle organizzazioni internazionali entrino da un orecchio e escano dall’altro”. Quindi ha aggiunto: “C’è anche una ipocrisia di fondo: parliamo di pace, ma armiamo la guerra. Uno dei maggiori ritorni degli investimenti in Europa sono le fabbriche di armi. Così, organizziamo conferenze e incontri di pace, ma continuiamo a produrre armi per uccidere”. E ancora, a proposito di Gaza, Papa Francesco aveva dichiarato: “Quando ti trovi di fronte a una mamma con i suoi due bambini che passa per la strada perché è andata a prendere qualcosa a casa e torna alla parrocchia dove sta vivendo e la mitragliano senza motivo, quella non è una guerra, con le regole normali di una guerra. È tremendo”. Sull’Ucraina, il pontefice è altrettanto netto: “C’è una grande ipocrisia. Urge un trattato di pace ma quando si parla di pace cominciano a ballare il minuetto con cose secondarie”.

Infine, Papa Francesco ha espresso una posizione importante in merito al Giubileo: “A volte temo che venga associato al turismo religioso laddove esso «è un momento di perdono, di gioia, di ricomposizione di tante cose personali e sociali. Un Giubileo che si riduce al turismo – ha tuonato il Santo Padre – non serve, questo mi spaventa”.

Tornando all’incontro di questa mattina, il pontefice ha dichiarato ai cardinali: “Vedo la Curia romana come una grande officina in cui ci sono tante mansioni diverse ma tutti lavorano per lo stesso scopo: benedire e diffondere nel mondo la benedizione di Dio e della madre Chiesa”.


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