L’Italia al vertice Nord-Sud: weekend su sicurezza e migranti
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni avrà questa mattina, al Palazzo Berlaymont, un incontro con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, al termine è prevista la partenza per Saariselka in Finlandia per la partecipazione al vertice Nord-Sud. Un vertice a quattro già previsto nello scorso aprile, poi rinviato per motivi di agenda e infine definito per questi giorni successivi al vertice di Bruxelles. Il primo ministro finlandese Petteri Orpo, per discutere le questioni chiave che l’Europa deve affrontare in un clima geopolitico sempre più teso, ha invitato a partecipare alla riunione, oltre che la premier italiana, l’Alto Rappresentante dell’Ue per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza Kaja Kallas, il primo ministro greco Kyriákos Mitsotákis e il primo ministro svedese Ulf Kristersson.
Paesi tutti a guida centrodestra, una omogeneità ideologica che potrà facilitare le discussioni previste in una due giorni intensa: sabato due sessioni (una dedicata all’analisi del contesto di sicurezza europeo, l’altra ad un approfondimento sul nuovo orizzonte della questione migranti), domenica un’ultima sessione di lavoro indirizzata a stimare i possibili seguiti operativi del vertice e l’eventualità di uno sviluppo dello schema Nord-Sud ipotizzato da Orpo. A margine del confronto anche incontri bilaterali, compreso quello Meloni-Mitsotákis che potrebbe approfondire le comuni considerazioni sulle rotte del traffico di esseri umani verso il Mediterraneo.
Sul tema della sicurezza la Finlandia ritiene necessario promuovere una maggiore comprensione reciproca tra Nord e Sud. Il Paese condivide con la Russia una frontiera di 1.340 chilometri ed è dunque particolarmente esposto ad atti di sabotaggio, minacce ibride e strumentalizzazione delle migrazioni. Essendo il confine estremo dell’Ue (ma anche della Nato) con la Russia, la Finlandia chiede maggior supporto dagli Stati membri. Secondo il governo del conservatore Orpo, la Russia – anche se in modo indiretto – ha un ruolo anche nella destabilizzazione del Medio Oriente e dell’Africa, con conseguenze sui flussi migratori, tema che sta invece particolarmente a cuore a Roma e Atene.
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