Incidente alla Camera, manca il governo in Aula
Si è aperta con un incidente e all’insegna delle polemiche da parte delle opposizioni la discussione generale sulla manovra che ha preso il via ieri in Aula alla Camera. Convocata alle otto del mattino, l’Assemblea di Montecitorio ha dovuto prendere atto che nell’emiciclo non era però presente alcun componente dell’esecutivo. Circostanza che ha reso necessario sospendere la seduta e rimandare l’avvio dei lavori rispetto all’orario programmato, in attesa dell’arrivo del ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, che è dovuto correre in sostituzione di uno dei sottosegretari a cui sarebbe invece toccato presidiare i lavori alla Camera. Il titolare di via XX Settembre non è comunque arrivato prima che la reazione dell’opposizione divampasse: “L’accaduto è di una gravità inaudita, il governo manca di rispetto al Parlamento”, è il succo delle recriminazioni arrivate da tutte le forze di minoranza. L’incidente, in effetti, è stato imbarazzante e il governo non ha potuto che ammettere le proprie responsabilità e fare ammenda. Dopo che i lavori erano finalmente iniziati, nell’apporre la richiesta di fiducia sulla legge di Bilancio, è toccato al ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, fare ammenda. “Vorrei fare le mie scuse personali e anche a nome del Governo per il ritardo con cui questa mattina sono stati avviati i lavori”, ha detto in Aula il ministro nel tentativo di far rientrare definitivamente le polemiche.
Archiviato l’incidente di percorso, i lavori sono poi filati liscio ed è stato scongiurato anche un paventato ritorno della manovra in commissione per dei ritocchi formali. La timeline resta quindi quella già prevista, con il voto sulla fiducia in calendario per questa mattina e quello finale questa sera, così da trasmettere il testo al Senato che dovrebbe procedere all’approvazione definitiva venerdì 27 o sabato 28.
E non è mancata anche un’ulteriore nota di colore, con il verificarsi di una circostanza decisamente rara a proposito della legge di Bilancio: una sovra copertura di 100 milioni di euro annui per i prossimi due anni. Quasi un unicum che ha però contribuito a rasserenare gli animi tra maggioranza e opposizione, consentendo l’ingresso in manovra di qualche emendamento inizialmente destinato a non vedere la luce.
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