Roma, concertone in cerca d’autore
Roma, concertone in cerca d’autore – Oltre agli addobbi a festa e agli alberi illuminati che hanno affiancato le ghirlande arancioni dei cantieri, Roma si prepara non solo al grande evento giubilare del 2025, ma anche alle festività natalizie che da anni portano nella Capitale migliaia di turisti per gli eventi di fine anno. E difatti, come ogni anno, tutto è pronto – o almeno, lo era – per il concertone di Capodanno al Circo Massimo. Sono (o erano, non lo sappiamo più con certezza) previste circa 70mila persone ad assistere allo spettacolo musicale che accompagnerà la città a salutare gli ultimi istanti del 2024 e festeggiare l’anno nuovo.
Ebbene, la certezza che questo avverrà non l’abbiamo più e questo concerto-evento potrebbe rivelarsi un flop. Il motivo? Non ci sono i cantanti.
E non crediamo che il sindaco di Roma Roberto Gualtieri imbraccerà la chitarra (nonostante il suo background da musicista) per salire sul palco a intrattenere le migliaia di spettatori tra le rovine di Roma. Ma come si suol dire, chi è causa del suo mal pianga sé stesso: perché il concerto di Capodanno è a rischio a causa di una esclusione: quella del trapper Tony Effe, eslusione che ha portato a un acceso dibattito tra politica e opinione pubblica. La decisione del Comune di Roma di rimuovere l’artista dal cartellone, motivata dall’opportunità di non utilizzare fondi pubblici per promuovere un musicista accusato di testi misogini, ha scatenato polemiche e divisioni. Ma non solo: Mahmood e Mara Sattei, inizialmente confermati come gli altri due artisti di punta della serata, hanno ritirato la propria partecipazione in solidarietà a Tony Effe, considerandone l’esclusione una forma di censura. Il primo cittadino, da parte sua, ha chiarito che non si tratta di censura, bensì di una scelta basata su valori condivisi come il rispetto delle donne.
Ha ribadito che Roma rimane una città aperta e tollerante, ma ha sottolineato l’importanza di proporre uno spettacolo che unisca, piuttosto che dividere. Sembra tuttavia, accadere proprio il contrario: dal mondo della musica sono arrivate voci di supporto e di solidarietà al cantante escluso e in tantissimi si sono schierati a favore della libertà di espressione senza far mancare, da parte di alcuni, aperte critiche nei confronti del Comune di Roma. Nel frattempo, Friends & Partners e Vivo Concerti, organizzatori dell’evento, faticano a trovare un’alternativa a Tony Effe, complicando ulteriormente la situazione.
È il 20 dicembre, trovare un cantante o un gruppo per allietare la serata e confermare una grande platea di pubblico diventa un’impresa (quasi) più grande di quella dell’organizzazione del Giubileo.
E come per questo, forse ci si metterà una toppa. Un dj-set o un fantomatico “artista straniero”. Il futuro del concerto è immerso nei dubbi. E se si è incerti il primo dell’anno… si sarà incerti per tutto l’anno?
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