Attualità

Adesso Stellantis vuole far squadra con l’Italia

di Giovanni Vasso -


Stellantis, adesso, vuole “fare squadra con l’Italia”. Distensione doveva essere e distensione è stata tra il governo e il gruppo italofrancese dell’automotive è stata celebrata, ieri, al tavolo tenutosi al Ministero dell’Industria e Made in Italy. Da una parte il ministro Adolfo Urso, dall’altra il responsabile europeo Jean Philippe Imparato. In mezzo i sindacati. Imparato ha messo sul tavolo l’impegno, rinnovato, a non chiudere gli stabilimenti italiani e, anzi, a rafforzare dove possibile la produzione. A Pomigliano, per esempio, dal 2028 arriverà la piattaforma Stla Small “su cui è previsto di produrre almeno due modelli compatti”. L’attuale Pandina resterà in produzione “e arriverà al 2030” mentre a Mirafiori sorgerà Enlarged Europe, centro globale della divisione veicoli commerciali. Per ogni fabbrica, ha promesso Imparato, c’è un piano: “Per Stellantis è venuto il tempo di ’fare squadra con l’Italia per affrontare le sfide esistenziali che affrontiamo e sottovalutate da alcuni in Europa”, ha affermato il manager Stellantis. Urso ha sottolineato l’impegno sul Piano Italia e ha promesso lo stanziamento di un miliardo di euro per sostenere la filiera dell’automotive nazionale: “Siamo consapevoli che il settore auto è in una fase di profondi cambiamenti. Per questo il governo, in un contesto di bilancio difficile, ha compiuto uno sforzo significativo, mettendo a disposizione del comparto e della filiera oltre un miliardo di euro nel 2025 per supportare le imprese nella transizione in corso con gli strumenti di politica industriale. La transizione va governata senza traumi, per questo abbiamo chiesto a Stellantis di assumersi la piena responsabilità sociale e di lavorare con noi, con tutti gli attori, perché questo caratterizzi il modello italiano”.


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