Politica

Manovra, Crosetto chiede ritiro dell’emendamento sugli stipendi dei ministri: “Stop polemiche”

di Claudia Mari -


L’emendamento inserito nella Manovra, che prevedeva un aumento degli stipendi per i ministri non parlamentari, sembra destinato ad essere ritirato in seguito alla richiesta formulata dal ministro della Difesa, Guido Crosetto. “È assurdo lasciare anche solo un secondo di più di spazio alle polemiche sull’emendamento che parificava tutti i Ministri e sottosegretari non parlamentari, ai deputati, riconoscendo i rimborsi spese”, ha dichiarato Crosetto attraverso un post pubblicato su X, riferendosi direttamente all’emendamento presentato dai relatori in commissione bilancio.

Lo stesso ministro ha continuato spiegando le proprie motivazioni. “È così da oltre due anni e continuerà così fino a fine legislatura. La cosa è giusta? Non penso perché non ha particolare senso che il ministro degli Interni o della Difesa debbano avere un trattamento diverso rispetto ad un loro sottosegretario, ma non è mai importato finora, nè a me nè ai miei colleghi”, ha chiarito Crosetto. Per dissipare ulteriori polemiche, ha aggiunto: “Per questo motivo abbiamo chiesto ai relatori di ritirarlo ed evitare inutili polemiche. Quello che non sarebbe comprensibile per nessuna altra professione e cioè che due persone che fanno lo stesso lavoro, nella stessa organizzazione, abbiano trattamenti diversi, per chi fa politica deve essere messo in conto”.

Fonti di maggioranza, secondo quanto riportato da Ansa, confermano che il governo sta procedendo con l’intenzione di ritirare l’emendamento. Le stesse aggiungono che si stanno valutando le modalità più opportune per annunciare la decisione e spiegare in maniera chiara il cambio di direzione adottato.

Tuttavia, uno dei relatori della manovra, Francesco Saverio Romano si è mostrato in forte disaccordo con questa posizione, esprimendo chiaramente il proprio punto di vista. “Perché dovremmo ritirarlo? Se c’è un ministro che non vuole prendere soldi ci rinuncia, è semplice”, ha dichiarato Romano. Proseguendo, ha aggiunto: “La legge è erga omnes, non è fatta per questo o quel ministro. Tutti i consigli regionali hanno questa legge. Trovatemi un consiglio regionale che non abbia equiparato gli assessori esterni ai consiglieri e trovatemi un assessore che rinuncia alla sua attività professionale per svolgere un ruolo così importante con 2.600 euro di stipendio. Alcuni diranno c’è gente che guadagna molto meno, ma questo è populismo e noi non siamo populisti. Se poi qualche ministro lo ritiene offensivo nei suoi confronti, allora vi rinuncia. È semplice, per quanto mi riguarda”.


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