Sudcorea, al via l’impeachment per il presidente Yoon Suk Yeol
Si terrà il 27 dicembre prossimo la prima udienza di fronte ai giudici della Corte costituzionale di Seul sull’impeachment al presidente Yoon Suk Yeol. Il processo al capo dello Stato sudcoreano è cominciato tra tensioni e scambi di accuse. Sul fronte interno ma pure su quello esterno. Yoon Suk Yeol dovrà rispondere del tentativo di applicare la legge marziale, esperito il 3 dicembre scorso, e disinnescato dalla veemente reazione del Parlamento e, soprattutto, dall’alleato americano. La notizia che ha anticipato l’inizio del procedimento arriva proprio dall’interno, dai gangli della politica sudcoreana. Il capo del partito del presidente, Potere popolare, ha rassegnato le sue dimissioni dall’importante carica politica. Han Dong-hoon ha indetto una conferenza stampa per comunicare al Paese la sua decisione. E si è scusato con la popolazione e gli elettori: “Mi dimetto da leader del People Power Party. Mi scuso sinceramente con tutte le persone che hanno sofferto a causa della legge marziale emergenziale”. Contestualmente, le forze armate della Corea del Sud, o meglio i loro vertici, stanno facendo pressioni affinché il presidente Yoon Suk Yeol sia interrogato e faccia chiarezza su eventuali coinvolgimenti e dinamiche vissute durante la notte più lunga dell’era recente di Seul.
Che il tentativo di golpe bianco del presidente non piacesse proprio a nessuno è dimostrato dalle dichiarazioni giunte dalle cancellerie diplomatiche in questi ultimi giorni. A parte gli strali, prevedibilissimi, che arrivano da Pyongyang. La Corea del Nord dà a Yoon Suk Yeol del “fantoccio” e afferma di seguire da vicino gli sviluppi dell’indagine “sul fantoccio Yoon Suk Yeol, leader della ribellione, e sui suoi complici” che sarebbe “attualmente in corso”.
Da Pechino però arrivano parole concilianti: “Promuovere uno sviluppo sano e stabile dei legami tra Cina e Corea del Sud è in accordo con gli interessi comuni di entrambe le parti”, ha dichiarato il portavoce del Ministero degli Esteri di Pechino, Lin Jian. Mentre da Washington, nei giorni scorsi, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha di nuovo deplorato l’iniziativa di Yoon Suk Yeol applaudendo all’impeachment del presidente: “Credo che la cosa più importante sia che la Repubblica di Corea abbia dimostrato resilienza democratica”.
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