Esteri

Ucraina: la Nato prolunga le ostilità. Mosca: no a tregua

di Ernesto Ferrante -


I leader dei principali membri europei della Nato discuteranno mercoledì a Bruxelles di un ulteriore sostegno a Kiev con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Nell’incontro organizzato dal segretario generale della Nato, Mark Rutte, sarà affrontata anche la delicata questione delle possibili garanzie di sicurezza in caso di cessate il fuoco.

Ai colloqui ad alto livello parteciperanno il cancelliere tedesco Olaf Scholz e i leader di Francia, Gran Bretagna, Italia e Polonia. Sono attesi anche i massimi rappresentanti dell’Ue, a cominciare dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.

Spiragli dagli Usa. Secondo il quotidiano americano Wall Street Journal, il presidente eletto statunitense Donald Trump avrebbe suggerito al presidente francese Emmanuel Macron di schierare le truppe europee per monitorare una possibile fine delle ostilità. Il primo ministro polacco Donald Tusk, si è mostrato “tiepido” rispetto a questa prospettiva.

Il Cremlino ha respinto l’idea che le due parti possano sedersi al tavolo delle trattative a breve. “Non vogliamo un cessate il fuoco, vogliamo la pace, una volta che le nostre condizioni saranno soddisfatte e tutti i nostri obiettivi saranno raggiunti”, ha detto Peskov, ribadendo che al momento non ci sono “i prerequisiti per i negoziati”.

Zelensky ha chiesto più armi e misure ancora più afflittive a danno della Russia: “L’Ucraina ha bisogno di sostegno. Più Patriot e altri sistemi di difesa aerea, missili, sanzioni più severe contro la Russia, tutto questo ci consentirà di proteggere un maggior numero di vite. E il mondo ha le risorse per aiutarci”.

L’esercito russo sta concentrando la sua pressione offensiva nelle direzioni di Pokrovsk e Vremivka, nell’oblast di Donetsk. Si susseguono gli attacchi anche verso Lyman e Kurakhove, che è sul punto di cadere.

Il comandante ucraino responsabile delle forze operative intorno alle città di Pokrovsk e Kurakhove, Oleksander Lutsenko, è stato sostituito dopo che le forze sotto il suo comando hanno subito una serie di sconfitte sul terreno. Stando a quanto riportato dall’Ukrainska Pravda, il posto di Lutsenko verrà preso da Oleksander Tarnavski.

Il capo dello Stato italiano ha parlato di “pace giusta”. Di fronte “al dramma dell’Ucraina, dove si sono ormai superati i mille giorni di conflitto, il sostegno dell’Italia per Kiev, fermo e determinato, ha l’obiettivo di una pace giusta, fondata sui principi e sui valori della Carta delle Nazioni unite. Un obiettivo che fa da sfondo all’impegno italiano di ospitare a Roma, nel mese di luglio del prossimo anno, la terza edizione della Conferenza internazionale sulla ricostruzione dell’Ucraina”. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando il Corpo diplomatico per i tradizionali auguri di fine anno.

Il Papa, in una lettera al nunzio apostolico in Russia ha incoraggiato tutti “a rinnovati sforzi diplomatici per fermare la progressione del conflitto” in Ucraina. Bergoglio, nella missiva a mons. Giovanni d’Aniello che fa seguito a quella inviata al nunzio in Ucraina lo scorso 19 novembre, ha espresso il suo dolore per una guerra che rappresenta una “grave ferita inflitta alla famiglia umana”.

“Confido, ha aggiunto il Santo Padre, che gli sforzi umanitari rivolti ai più vulnerabili possano aprire la strada a rinnovati sforzi diplomatici, necessari per fermare la progressione del confitto e per raggiungere la tanto attesa pace”.

“La dolorosa e prolungata durata di questa guerra ci interpella con urgenza, richiamandoci al dovere di riflettere insieme su come alleviare le pene di chi ne è colpito e ricostruire la pace – ha scritto ancora il Papa -. Siamo tutti, infatti, legati da una responsabilità reciproca, nello spirito della vera fratellanza umana.

Ribadita la preoccupazione per le “notizie sulle sofferenze causate dal conflitto in codesta regione”. “La sofferenza inflitta agli innocenti, ha sottolineato Papa Francesco, è una denuncia potente contro ogni forma di violenza”.


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