Cultura & Spettacolo

Cerco il panettone tutto l’anno e all’improvviso eccolo qua. E che buono

di Nicola Santini -


Il Panettone e il Pandoro vivono una discriminazione ingiustificata: con la storia che rappresentano i dolci preferiti di Natale e Capodanno, poi, si rischia di dimenticarli negli altri 330 giorni a venire, senza sapere cosa ci si perde. Motivo per farne scorta? Motivo per farne scorta, in un viaggio che va dal Veneto alla Sicilia, dall’Emilia Romagna alla Lombardia, senza niente trascurare a caccia di eccellenze. Viene da Canicattì la nuova collezione di panettoni artigianali di Bonfissuto dedicata all’arte e alla sicilianità, spaziando tra classici e “panettoni artistici”, ognuno ispirato a una diversa forma d’arte, fino a giungere a Diodoros, il primo panettone della Valle dei Templi, realizzato in collaborazione con il ristorante Casa Diodoros, situato nel cuore del Parco Archeologico di Agrigento. Per chi lo vuole stellato, l’executive chef 2 Stelle Michelin del ristorante La Rei Natura by Michelangelo Mammoliti di Serralunga d’Alba (CN) ha ideato due grandi lievitati: L’essenziale per essere felici e Un principio d’emozione. Entrambi sono ispirati alle merende che lo chef faceva da bambino: pane, burro, cioccolato e pane, burro, marmellata. Due classici dello spuntino italiano rielaborati secondo i dettami della neurogastronomia, teoria cardine della cucina dello chef, che studia la percezione del sapore e dei modi in cui questo influenza la cognizione e la memoria.

Il mio feticismo per i panettoni tocca le vette più golose quando Loison presenta la sua collezione annuale. Quest’anno sulla mia tavola Pigna, Bacche e Foresta, le 3 nuove creazioni che formano una trilogia che celebra l’essenza delle stagioni che preannunciano il Natale. Un posto speciale lo riservo alle latte, sempre bellissime, che poi si trasformano in contenitori di ricordi. La Latta XVIII Limited Edition è un omaggio di Sonia Pilla, moglie di Dario Loison e Art Director per Loison Pasticceri, allo “Scottish Style”, ispirato ai suoi ricordi d’infanzia. Da bambina, infatti, Sonia indossava spesso la gonnellina in kilt, un cappellino con il pompon e camicette tutte in stile scozzese. Per lei, questi ricordi evocano l’inverno, con il tartan che richiama alla mente anche la tappezzeria degli alberghi di montagna di una volta, uno stile che preannuncia l’arrivo del Natale. Tra le mie new entry c’è la Torteria Sapiente, di Bologna. Panettone classico con uvetta e canditi, in cinque squisite varianti – panettone cioccolato bianco, rosmarino e albicocca, panettone

fichi e noci, panettone cioccolato bianco e caffè, panettone cioccolato fondente e al latte – o il panettone, in limited edition, al gusto tenerina. Sono queste le sei golosissime proposte firmate dal Pasticciere Pierluigi Sapiente. A Verona, Per questo Natale 2024, la Pasticceria Lorenzetti, da sempre dedita alla celebrazione del patrimonio dolciario della sua terra, riserva un posto d’onore nel proprio catalogo al Nadalin, un dolce tipico di Verona, tradizionalmente regalato ai bambini che, con i loro canti, allietavano le strade e le piazze della città durante le feste di Natale. Per me che amo il pistacchio a Bronte, sua Capitale, c’è Pistì, laboratorio di pasticceria siciliana che prepara il Brontese, un panettone a lavorazione artigianale lievitato fino a 36 ore, celebra il Pistacchio Verde di Bronte D.O.P. rendendolo l’ingrediente principale della sua ricca farcitura, a cui si aggiunge una fine copertura di cioccolato, spolverizzato con una granella di, ovviamente, Pistacchio Verde di Bronte D.O.P. A Parma c’è Tabiano con la sua la soffice Focaccia Amarena e Tre Cioccolati, un’opera d’arte gastronomica. Spostando, infine, il navigatore su Catania, la Pasticceria Tomarchio, si distingue per il Panettone artigianale mandorlato: una glassatura con mandorle siciliane da coltivazioni d’eccellenza e arricchito all’interno con uva sultanina dell’Etna essiccata al sole e scorza di arancia candita 100% siciliana.


Torna alle notizie in home