Politica

PRIMA PAGINA-Le riforme sono la chiave per rilanciare l’Italia

di Giuseppe Ariola -


Nel giorno in cui dalla Cassazione è arrivato il via libera al referendum abrogativo sull’Autonomia differenziata, le riforme del ministro Calderoli e quella del premierato aprono i lavori di Atreju. Con il panel “La via italiana per le riforme. Dall’autonomia al premierato, una Nazione più vicina ai cittadini”, alla presenza di ben tre ministri, la kermesse del partito di Giorgia Meloni entra nel vivo. E proprio da Atreju, il nuovo capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera commenta con L’identità la decisione della Suprema Corte. “È la dimostrazione – puntualizza Galeazzo Bignami – che non è vero quello che dice la sinistra che la legge era stata demolita, perché altrimenti la Cassazione non avrebbe dato assenso alla celebrazione del referendum. Se qualcuno avesse letto la sentenza della Corte costituzionale si sarebbe accorto che dei motivi di impugnazione sollevati dalle regioni larga parte sono stati ritenuti inammissibili”, sottolinea il presidente dei deputati di Fratelli d’Italia. Ma è dopo il taglio del nastro, affidato ad Arianna Meloni, che ha ufficialmente ‘aperto’ il Villaggio di Atreju, che si è entrati nel vivo della discussione. Già prima di prendere posto sul palco, il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli, si è detto “contento del referendum”. Poi, a lavori avviati, Calderoli approfondisce il ragionamento, non senza stoccate. “Io che sono un ministro e rappresento un’istituzione non ho in mano l’ordinanza della Corte di Cassazione. Mi rammarico che il primo organismo che ha ricevuto questa ordinanza è stata La Repubblica, che non mi sembra un organo costituzionale. Vuol dire che c’è una talpa che ha passato la notizia”, ha tuonato il ministro che sul referendum si è detto tranquillo ed ha sottolineato come, perché si determini la bocciatura della legge, “bisogna raggiungere il quorum e avere più del 50% dei partecipanti che si esprimono con un sì”. Calderoli si è poi detto “soddisfatto della sentenza” di ieri, perché, ha spiegato, “dal momento in cui il referendum è stato accolto, la Cassazione dice che la legge 86, è viva, vegeta e gode non di ottima ma di buona salute”.
Dopo l’autonomia differenziata, si è poi parlato del premierato con il ministro per le riforme istituzionali e la semplificazione normativa Elisabetta Casellati che ha subito ricordato le parole della premier Giorgia Meloni: “È la madre di tutte le riforme”. Per la ministra il premierato è “una scelta obbligata perché i numeri sono impietosi”. Il riferimento è ai ben 68 governi che si sono susseguiti in 76 anni, per una durata media di 14 mesi. “Il nostro obiettivo – ha proseguito la titolare del dicastero delle riforme – è dare stabilità al Paese”. Stabilità che si traduce in credibilità internazionale, attrattività degli investimenti esteri, fiducia dei mercati e, di conseguenza, crescita e sviluppo. “Gli ultimi 10 anni di instabilità politica – scandisce Casellati – sono costati agli italiani 265 miliardi di euro in più sugli interessi del debito pubblico. Questo significa sottrarre investimenti utili a venire incontro alle esigenze dei cittadini”. Casellati ha anche ricordato come troppo spesso gli elettori abbiano “visto il proprio voto finire nel cestino perché si sono ritrovati governi che non corrispondevano alla volontà popolare” il che ha contribuito anche ad alimentare il grave problema dell’astensionismo. Infine, la stigmatizzazione dell’atteggiamento delle opposizioni, di totale chiusura rispetto ad alcune delle soluzioni proposte dal governo, come il semipresidenzialismo alla francese, pur avendo il Pd presentato due proposte di legge in tal senso nella scorsa legislatura.
Tra le riforme portate avanti dal governo c’è poi quella della semplificazione amministrativa. Come ha sottolineato il ministro della Pa Paolo Zangrillo è, infatti, indispensabile “superare la narrazione per la quale la burocrazia è di intralcio ai cittadini e all’attività di impresa”. “Stiamo lavorando con tutti gli enti territoriali per realizzare la semplificazione con quei soggetti che dovranno godere dei risultati ottenuti”, ha aggiunto rivendicando una sostanziale differenza di approccio al problema rispetto al passato.


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