Esteri

L’Ucraina colpisce la Russia con gli Atacms. Mosca è pronta a rispondere

di Ernesto Ferrante -


Le forze armate dell’Ucraina hanno attaccato degli impianti industriali in Russia. Nella zona di confine russa di Bryansk, un drone ha causato un incendio durante la notte. L’obiettivo del raid era un deposito di carburante che rifornisce l’esercito russo.

Sono state segnalate esplosioni anche nella città di Taganrog, nel sud della Russia, sul Mar d’Azov. I canali Telegram filo-ucraini hanno ipotizzato l’utilizzo dei nuovi aeromobili a pilotaggio remoto “Palianytsia”. L’agenzia di stampa russa Tass ha riferito che un edificio industriale è stato danneggiato.

Le autorità cittadine di Taganrog e il governatore della regione di Rostov, Yuri Slyusar , hanno affermato che è stata colpita una centrale elettrica, lasciando 3.000 persone senza riscaldamento. Nella zona è ubicata anche la fabbrica di aerei Beriev.

Gli ucraini hanno lanciato questa mattina sei missili Atacms contro un aeroporto militare russo di Taganrog, ha denunciato il ministero della Difesa russo, che ha promesso di “rispondere” con “misure adeguate”. Due missili sono stati abbattuti e gli altri quattro deviati da disturbo elettronico. Ma la caduta dei frammenti ha provocato vittime fra il personale della base e danni materiali di lieve entità. “Questo attacco con armi occidentali a lungo raggio non rimarrà senza risposta”, si legge in un comunicato del ministero.

La Russia potrebbe presto colpire l’Ucraina con un altro missile Oreshnik. L’anticipazione arriva da una fonte americana citata da Afp. “La Russia ha segnalato la sua intenzione di lanciare un altro missile Oreshnik in fase di test contro l’Ucraina, potenzialmente nei prossimi giorni”, ha fatto sapere l’informatore. Mosca aveva informato Washington poco prima del primo lancio dell’Oreshnik il mese scorso, contro una fabbrica militare di Dnipro, con un canale di comunicazione fra ministeri della Difesa.

Vladimir Putin e Viktor Orban hanno parlato al telefono della situazione in Ucraina, ha reso noto il Cremlino. Il Premier ungherese, che lunedì ha visto Donald Trump a Mar-a-Lago, ha proposto una “soluzione politico diplomatica” grazie ai suoi “contatti con i dirigenti occidentali”. Putin ha denunciato “la linea distruttiva del regime di Kiev” che rende impercorribile la strada di una soluzione pacifica del conflitto.

I rappresentanti permanenti degli Stati membri dell’Ue hanno trovato nel Coreper un accordo di principio sul quindicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia per il conflitto in Ucraina. Lo si apprende da più fonti a Bruxelles. Dovrebbe essere adottato dal Consiglio Affari Esteri lunedì prossimo e sembrerebbe contenere misure contro la cosiddetta “flotta ombra” di petroliere con cui la Russia riesce ad aggirare il price cap sul greggio.

Il pacchetto, informa la presidenza di turno ungherese, aggiunge più persone ed entità all’elenco delle sanzioni già esistente e va a colpire entità in Russia e in altri Paesi terzi che contribuiscono “indirettamente” al miglioramento militare e tecnologico di Mosca, attraverso l’elusione delle restrizioni alle esportazioni.

Verrà limitata inoltre l’attività di ulteriori navi di Stati terzi, sarebbero una cinquantina, “che operano per contribuire o sostenere azioni o politiche a sostegno delle azioni della Russia contro l’Ucraina”.


Torna alle notizie in home