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Conti correnti, costano un po’ meno i bancari e gli online, di più i postali: consumatori insoddisfatti

di Dave Hill Cirio -


Nel 2023 la spesa di gestione dei conti correnti bancari di tipo tradizionale è stata pari a 100,7 euro, 3,3 euro in meno rispetto al 2022. E’ la prima diminuzione dopo sette aumenti consecutivi ed emerge dall’indagine condotta nel 2024 sulla spesa dei conti correnti delle famiglie della Banca d’Italia.

La diminuzione è attribuibile per l’80% alle spese fisse e per la parte restante alle spese variabili. La diminuzione delle spese fisse è legata ai più bassi canoni, quella delle spese variabili alla minore operatività, invece le commissioni sui pagamenti e sui prelievi di contante sono rimaste pressoché invariate.

La spesa di gestione dei conti online, non riferibili a sportelli bancari, è diminuita di 4,8 euro, attestandosi a 28,9 euro, un calo che è derivato principalmente dalla minore proporzione di clienti assoggettata al pagamento del canone di base. La spesa di gestione dei conti correnti postali è invece cresciuta per il secondo anno, passando da 59,6 a 67,3 euro, un aumento in larga parte attribuibile alle spese variabili, cresciute di 6,5 euro per effetto di un aumento generalizzato dell’operatività.

Dati e cifre che scontentano i consumatori. Il costo di gestione dei conti correnti bancari rimane ancora troppo elevato in Italia, secondo Assoutenti: Se si estende lo sguardo agli ultimi anni – rileva il presidente Gabriele Melluso – si scopre che i costi a carico dei correntisti sono saliti enormemente: nel 2013 la spesa media di gestione dei conti correnti, includendo spese fisse e variabili, era pari a 81,9 euro, secondo la stessa Bankitalia. Significa che per le stesse operazioni un correntista spende rispetto a 10 anni fa 18,8 euro in più, con un aumento dei costi del 23%”.

“Ribasso insoddisfacente e inadeguato, attesi gli extraprofitti delle banche e i rialzi spropositati degli anni passati”, per Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Perché – aggiunge -, il calo arriva dopo 7 anni di aumenti consecutivi e non basta nemmeno a compensare il solo rincaro dell’anno precedente quando vi era stato un balzo record che aveva fatto decollare la spesa per la gestione di un conto corrente dai 94,7 euro del 2021 ai 104 euro del 2022, con un maggior costo pari a 9 euro e 30 cent e un incremento annuo da infarto, pari al 9,8%”.


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