GRAVI INDIZI DI REATO – Luca Delfino, il killer delle fidanzate
Luca Delfino, noto alle cronache per essere il “killer delle fidanzate”, è stato lo spaventoso protagonista di una vicenda che continua a suscitare sgomento e interrogativi sulla giustizia, sulla psicologia criminale e sul ruolo della società nella prevenzione della violenza, soprattutto per quella di genere.
Delfino, originario di Genova, si è reso “famoso” per l’omicidio della sua ex fidanzata, Antonella Multari, avvenuto il 10 agosto 2007 a Sanremo. Questo crimine è stato il tragico culmine di una storia già segnata da violenza e minacce. Multari, 33 anni, era stata perseguitata da Delfino dopo la fine della loro relazione, in un’escalation di comportamenti che, pur denunciati, non erano stati sufficientemente contenuti dalle autorità. Quel giorno Delfino la uccise con 40 coltellate in pieno giorno, davanti a diversi testimoni.
L’omicidio di Antonella Multari è solo una parte della storia. Delfino era già stato sospettato di un altro delitto simile: la morte di Luciana Biggi, un’altra ex fidanzata trovata senza vita nel 2006 nei vicoli di Genova. Sebbene Delfino fosse stato interrogato e considerato una figura chiave nell’indagine, non furono raccolte prove sufficienti per incriminarlo in quell’occasione.
Durante il processo per l’omicidio Multari, Delfino è stato descritto come un uomo affascinante ma manipolatore e incline alla violenza. Gli esperti psichiatrici chiamati a testimoniare lo hanno definito un narcisista patologico, incapace di accettare il rifiuto. Nonostante la gravità del reato, Delfino si è dichiarato innocente, sostenendo che le accuse contro di lui fossero esagerate.
Condannato nel 2008 a 16 anni e 8 mesi di carcere, pena giudicata da molti insufficiente rispetto alla gravità del delitto, Delfino è diventato un simbolo delle lacune del sistema giudiziario italiano.
La sentenza fece scalpore e sollevò interrogativi sulla gestione dei casi di stalking e violenza contro le donne. In quegli anni, l’Italia stava solo iniziando a prendere coscienza del fenomeno del femminicidio, un termine che sarebbe poi entrato nel dibattito pubblico e giuridico.
Oggi, Luca Delfino, conclusa la pena detentiva, è stato trasferito presso una Rems (Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza) per un percorso riabilitativo. Al termine dei sei anni e mezzo previsti, sarà valutata nuovamente la pericolosità sociale di Delfino.
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