REGIONI IN TAVOLA/FRIULI VENEZIA GIULIA – La Jota
La Jota tipicamente triestina
Questa gustosa minestra di fagioli, patate e crauti, al palato risulta dal gusto leggermente acidulo, con una nota affumicata molto interessante. Nessun ingrediente è lasciato al caso e durante la stagione invernale è un vero piacere gustarla. Le sue origini sono molto antiche, la ricetta viene considerata tra le espressioni più tipiche della cucina triestina. Come tutte le minestre o le zuppe sul territorio la Jota viene preparate con moltissime varianti, questa che oggi vi proponiamo però è quella originale cucinata nelle case del capoluogo giuliano. Un piatto che durante l’inverno non può mancare sulle tavole dei triestini, una squisitezza che riscalda anima e corpo e che nella sua semplicità racchiude mille sapori. La sua preparazione risulta semplice ma vanno comunque rispettati i pochi passaggi e come tutte le zuppe va fatta riposare prima di essere degustata. Più riposa e più il gusto e la consistenza cambieranno, rendendola saporita e setosa al palato, una delizia che i vostri ospiti sicuramente apprezzeranno.
Una minestra di origini antiche
Le prime testimonianze scritte che documentano l’esistenza di questa pietanza sono state trovate in un documento del XV secolo, un manoscritto conservato a Cividale del Friuli. Questo prezioso documento testimonia come la Jota fosse già molto diffusa e consumata già al tempo su tutto il territorio regionale, ma in particolare nelle terre triestine. Troviamo anche molte versioni alternative, quella carnica, quella del Val Pesarina e della Val Degano. La sua etimologia “jota” pare derivi dal latino Jutta.
Ricetta e Ingredienti per 4 persone
280 gr di fagioli scuri
280 gr di patate
280 gr di cavolo cappuccio (crauti)
aglio, sale, pepe
2 cucchiai di farina
300 gr di costine di maiale affumicate o un osso di prosciutto
Bollire le costine con i fagioli e le patate, passare metà fagioli e patate. Sbollentare i cappucci a parte, in una pentola preparare il soffritto, unire il tutto (fagioli, patate, cappucci e costine private dell’osso) coprire d’acqua e portare a ebollizione. Lasciare riposare per qualche ora. Riscaldare e servire.
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