PRIMA PAGINA – Se i vip, i veri padroni di casa sono gli animali
Si sta esagerando nel riversare il nostro amore sugli animali che popolano le nostre case, spesso coccolati e vezzeggiati come veri membri della famiglia o forse si ha solo un estremo bisogno di ricevere il loro affetto incondizionato? Non per nulla si definiscono “animali d’affezione” e non sempre si tratta di cani o gatti. George Clooney ha vissuto 18 anni con l’amatissimo Max, il suo maialino, Leo Di Caprio ha una tartaruga gigante, Nicholas Cage convive con due cobra ed un polipo, la modella Claudia Romani passeggia con un lemure e l’ex One Direction, Zayn Malik, non si separa mai dalla sua iguana. Andando indietro nel tempo, Audrey Hepburn adottò un cerbiatto, Salvador Dalì girava per le strade di Parigi con un formichiere e lo sfortunato calciatore Gigi Meroni passeggiava sotto i portici di Torino con una gallina al guinzaglio.
Volendo essere meno eccentrici, non pochi sarebbero felici di trovare un tenero cucciolo peloso fra i doni sotto l’albero di Natale. Regalo che dovrebbe però essere decisamente ben ponderato, per non scoprire a posteriori che il piccolo batuffolo potrebbe rivelarsi un distruttore seriale di scarpe e divani, che l’inutile lotta contro i peli depositati in ogni dove è una battaglia quotidiana, che i “bisognini” non sempre rispettano gli orari e che andare in vacanza con un cane o con un gatto non sempre è semplice.
Meglio anche evitare di seguire la moda del momento: il film “La Carica dei 101” riempì le famiglie di Dalmata, cani non così pazienti e tolleranti con i bambini ed il film “Hachiko”, basato sulla storia vera dell’Akita Inu vissuto in Giappone, fece scegliere a molti un cane con un carattere forte e testardo.
Un’attenta valutazione preventiva ed il consulto con addestratori o veterinari potrebbe scongiurare il rischio che il nuovo arrivato vada ad incrementare il numero degli animali domestici che affollano i rifugi ed i canili italiani o di ritrovarsi sui social a lanciare disperati appelli di adozione per tentare di ricollocare il cucciolo.
Fortunatamente nella maggioranza dei casi il nuovo arrivato viene accolto a far parte della famiglia, membro al quale dedicare ogni genere di cure ed attenzioni.
Nel nostro paese si contano circa 14 milioni di cani regolarmente “microchippati” dai proprietari, mentre sono stimati fra i 10 ed i 15 milioni i gatti ospitati in famiglia, ai quali vanno aggiunti circa 30 milioni di pesci, 13 milioni di uccelli e 3 milioni fra rettili e piccoli mammiferi. Numeri che generano un enorme giro d’affari: per il solo pet food si spendono ogni anno in Italia più di tre miliardi di euro ai quali si assommano altre centinaia di milioni per gli accessori, l’igiene ed i giochi.
E stanno spuntando come funghi anche le aziende di “pet food delivery”, cibo fresco appositamente cucinato e consegnato a casa: basta inserire tutti i dati del cane – razza, sesso, età, peso, abitudini – e viene recapitato il menù più adatto alle sue esigenze. Merluzzo, pollo, maiale o manzo abbinati a verdure e cotti a vapore o al forno. Per un cane di grossa taglia si spende fra i 6 ed i 7 euro a pasto. Nasceranno chef specializzati ed una Guida che assegnerà le stelle?
Altro business in costante crescita, impensabile fino a qualche tempo fa, è quello legato al momento della dolorosa separazione dal nostro fedele compagno. Moltissime agenzie funebri pubblicizzano un servizio dedicato agli amici dell’uomo. Anche il famoso Taffo, offre diverse tipologie di servizi fino ad arrivare alla diamantificazione delle ceneri per realizzare un gioiello, a partire da 4.000 euro, Iva esclusa.
Ed hanno avuto una grande diffusione anche i cimiteri per animali d’affezione, ormai presenti – e regolamentati da leggi regionali – in tutta Italia. Una curiosità : il più antico è quello di Roma, Casa Rosa. Nel 1923 Mussolini volle seppellire la sua gallina facendone richiesta al padre dell’attuale proprietario del cimitero, che sotterrò l’animale in un terreno di sua proprietà. La voce si sparse e le richieste di sepoltura aumentarono. Attualmente si contano un migliaio di tombe, con tanto di lapidi, monumenti, dediche e fiori.
Ma tornando alle feste natalizie, cosa regalare all’amico peloso o al suo proprietario? Fra proposte più o meno bizzarre di stivaletti imbottiti e passeggini per cani, vestiti da cerimonia e pigiamini, anche le “Maison” più prestigiose – Vuitton, Gucci, Prada, Fendi, Dolce & Gabbana – hanno introdotto nelle loro boutique la linea “pet”, abbigliamento ed accessori per cani. Da Gucci possiamo trovare cappottini da 700 euro e felpe da 350 euro e se vogliamo far accomodare Fido su un divanetto tutto per lui lo possiamo ordinare per “soli” 6.500 euro. Da Louis Vuitton c’è l’imbarazzo della scelta: mantelline, bandane, berretti ed anche una ciotola, al costo di 1.400 euro. Da Prada possiamo trovare dei maglioncini in cashmere e dei piumini a partire dai 600 euro, Dolce & Gabbana può inviarci a casa un cappottino da 595 euro o una polo da 235 euro e Fendi offre guinzagli da 320 euro e trasportini da 2.300 euro.
Dolce & Gabbana scrive sul suo sito: “Lusso e amore. Divertiti a vestire il tuo fedele amico a quattro zampe”. Non si saprà mai se si divertono anche i quattro zampe, ma sicuramente a loro basta una cuccia calda, una ciotola di pappa ed una coccola per essere felici.
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