Primo Piano

Roma, i cantieri che fanno acqua da tutte le parti

di Eleonora Ciaffoloni -


Dopo mesi e mesi di transenne, barriere arancioni, rumori e lavori, via Ottaviano, la strada più percorsa dai turisti (e nel prossimo futuro dai pellegrini) nel quartiere più vicino al Vaticano, ha riaperto. Aveva riaperto, per essere precisi. Perché sono bastati un paio di giorni di pioggia a far tornare il cantiere aperto sulla via che adesso appare rinnovata, ma con presenti gli stessi problemi di prima. Pavimentazione e rinnovamento da “salotto urbano” l’aveva definita il sindaco Roberto Gualtieri, forse era sottinteso che ci fosse anche una piscinetta per i più fortunati? No. Nessuna bellezza e, a questo punto, anche poca funzionalità, visto che via Ottaviano continua a mostrare gravi criticità nella gestione delle pendenze e del deflusso delle acque. Il problema del ristagno si concentra nel tratto vicino alla metropolitana, tra via Giulio Cesare e via degli Scipioni, dove le rotaie del tram creano un avvallamento. Succedeva prima dei lavori, succede pure adesso che i lavori sono finiti. Possibile che dopo gli interventi non sia stato possibile arrivare a una soluzione per questa criticità? La risposta è davanti agli occhi di tutti, passanti, turisti, ma anche e soprattutto dei commercianti e dei residenti che denunciano disagi economici e logistici causati dai cantieri che per mesi (da maggio) hanno limitato l’accesso alla zona. Cantieri che ora tornano prorompenti – e vorremo consigliare, anche veloci – per limitare i danni o almeno mettere una pezza sulla pozza prima del giorno “X” del 24 dicembre. La Società Giubileo, responsabile del progetto, assicura che il problema sarà risolto entro il Giubileo, ma i cittadini restano scettici, non tanto per la pozzanghera in sé, ma per i dubbi che cominciano a insorgere in merito a tutti gli altri cantieri (270 ricordiamo) messi in moto per l’Anno Santo. Anche perché cosa possiamo farcene dell basaltina di Bagnoregio usata per riqualificare la strada, del nuovo impianto di illuminazione, delle fontanelle, degli alberi, delle rastrelliere per le bici e delle “isole smart”, se dobbiamo fare lo slalom tra gli allagamenti? Inutile dire che con i fondi già investiti e il prestigio della città in gioco, la vicenda della pozzanghera di via Ottaviano diventa il simbolo di una gestione inefficace che mette in discussione le priorità amministrative.


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