L’INGRANDIMENTO – Il Tar accusa, la Rai risponde: “Sanremo non passa di mano”
Il Tar della Liguria ha sganciato un siluro che, da Genova, s’è schiantato direttamente su viale Mazzini: l’affidamento diretto alla Rai del Festival di Sanremo è illegittimo e che il Comune ligure, da ora in poi, dovrà indire un bando di gara aperto a tutti per decidere a chi affidare i diritti sulla kermesse tricolore che più tricolore non si può. Ma dopo lo sgomento iniziale, Mamma Rai ha smentito l’esercito di aruspici, flamini e druidi che avvisavano e avvertivano che l’organizzazione del Festival sarebbe potuta cadere in mani meneghine o, peggio, americane: “I giudici hanno confermato l’efficacia della convenzione stipulata tra Rai e il Comune di Sanremo per l’edizione 2025, nonché la titolarità in capo a Rai del format televisivo da anni adottato per l’organizzazione del Festival. Il Tar Liguria ha giudicato irregolari soltanto le delibere con le quali il Comune di Sanremo ha concesso in uso esclusivo a Rai il marchio Festival della Canzone Italiana, nonché alcuni servizi ancillari erogati in occasione dell’organizzazione del Festival stesso”. Se ne facciano una ragione discografici arrabbiati e nuove tv rampanti. Mamma Rai è Sanremo, Sanremo è Mamma Rai. Quest’edizione è salva. Carlo Conti e la legione di cantanti e artisti in gara son salvi. Almeno per quest’anno. Così come lo sono gli introiti pubblicitari, ma, forse, non lo sarà tutta la caterva di eventi a latere, dopofestival, salottini e collegamenti-dal-nostro-inviato. Però, dato che le disgrazie son come le ciliegie e non vengono mai da sole, la Rai ha dovuto incassare pure l’ennesimo rifiuto, il secondo di fila, da parte di Jannik Sinner il tennista austriaco più amato dagli italiani (copyright Pietrangeli): “Ho di meglio da fare”. Magari qualche spot.
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