Hot parade
Sale: Teresa Ribera. Le radici profonde non gelano mai. Quelle del socialismo ir-reale, ancora meno. Teresa Ribera è una donna che ha le idee chiare: “Non è in discussione lo stop al termico nel 2035”. L’automotive crolla, la realtà bussa ma lei – come un tempo faceva Mao – continua a fucilare passerotti. La fantasia al potere che porterà l’Europa dal mito del Grande Balzo in avanti alla realtà del Gigantesco Capitombolo all’indietro.
Stabile: Marc Guehi. Il capitano del Crystal Palace, nel Regno Unito, rischia la stangata perché sulla fascia arcobaleno imposta dalla Premier per sostenere i casi Lgbtxyz ci ha scritto: “Io amo Gesù”, con tanto di cuoricino. Orrore, scandalo e raccapriccio: menomale che, almeno, è di colore altrimenti l’avrebbero già fucilato a Trafalgar Square. Fosse stato pure musulmano, come altri due calciatori – uno dell’Ipswich e l’altro dello United – non solo si sarebbe potuto rifiutare di indossare roba arcobalenata ma avrebbe evitato la sfilata anche ai compagni. Viva l’Inghilterra.
Scende: Justin Trudeau. Tutti i salmi finiscono in gloria, tutte le volpi finiscono in pellicceria e tutti i grandi (bum!) leader progressisti finiscono scornati e trollati in mondovisione da Donaldone Trump. Ora tocca al bel Justin Trudeau che a cena nella residenza di Mar-a-lago s’è lamentato per i dazi che il tycoon vuole imporre all’economia del suo Paese: “Così ci uccidi”. E il tycoon senza scomporsi: “Se non ce la fate a sopravvivere senza rubarci cento miliardi di dollari l’anno, vorrà dire che annetteremo il Canada e tu magari potra fare il governatore”. Make Canada Great Again.
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