Attualità

Caso Resinovich, forse una svolta: sul corpo i segni delle azioni di terze persone

di Giorgio Brescia -


Caso Resinovich, un mistero che continua a distanza di tre anni: oggi l’indiscrezione, pubblicata dal quotidiano Il Piccolo, di segni e lesioni prodotte da terze persone. E’ una vera e propria anticipazione sul contenuto della perizia medico-legale che la Procura della Repubblica di Trieste attende entro il prossimo 15 dicembre. Se queste notizie fossero confermate, ci sarebbe finalmente una vera svolta sul caso di Liliana Resinovich, la 63enne scomparsa da casa il 14 dicembre del 2021 e ritrovata cadavere il 5 gennaio 2022 nel boschetto ai margini dell’ex ospedale psichiatrico, in una zona poco distante della sua abitazione che condivideva con il marito Sebastiano Visintin.

Una vicenda che nelle ultime ore, per esempio, aveva vissuto una fase completamente oggi ribaltata da queste indiscrezioni. “Non ci sarebbero elementi di novità”, aveva riferito l’emittente Telefriuli in un servizio andato in onda nella serata del 2 dicembre e che riportava la conferma da parte dell’ex generale dei Ris Luciano Garofano, in questa storia consulente del marito della sessantatreenne di Trieste. Mancherebbero, aveva riportato l’emittente friulana, gli elementi utili ad appurare il congelamento del corpo nel periodo tra il 14 dicembre 2021 e il 5 gennaio 2022, data dal ritrovamento del cadavere.

Una perizia medico-legale, quella attesa entro il 15 dicembre dalla magistratura che procede sul caso, dalla quale possono finalmente arrivare elementi più certi per inquadrare l’intera vicenda. Per questo, il cadavere della 63enne era stato riesumato e su esso avviati nuovi accertamenti per arrivare a comprendere se la sua morte sia stata causata da terze persone, definendo l’ipotesi di omicidio e finalmente consentendo di cominciare ad avviare indagini su piste più solide. Una perizia assai articolata, considerato che i quesiti posti dai magistrati ai periti da sciogliere attraverso l’autopsia sono 25. Domande che tra pochi giorni dovranno ricevere risposte.


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