Esteri

Crisi di governo in Francia: cosa può accadere

di Ernesto Ferrante -


La France Insoumise di Jean Luc Melenchon ha depositato, a nome della coalizione di sinistra del Nuovo fronte popolare, la mozione di censura contro il governo di Michel Barnier. “Tutte le manovre per salvare il governo Barnier sono fallite. Cadrà. E Macron, unico responsabile della crisi finanziaria e politica, deve andarsene per dare voce ai voti dei francesi”. Lo ha scritto in un post su X Jean Luc Melenchon, leader della France Insoumise, dopo che il premier Barnier ha attivato l’articolo 49.3 della Costituzione per far passare il bilancio sulla previdenza sociale senza il voto del Parlamento. L’esecutivo è a un bivio. Il voto sulla mozione non può tenersi prima delle 48 ore successive alla sua presentazione, quindi non prima di domani o dopodomani. Il Rassemblement National (Rn) di Marine Le Pen, ha confermato che voterà insieme alla sinistra per mandare a casa Barnier e i suoi.

Se dovesse passare, il presidente Emmanuel Macron dovrà nominare un nuovo primo ministro. Ma dato il contesto politico, la soluzione non sembra dietro l’angolo. In caso di caduta del governo, o se ne forma uno nuovo a dicembre o sarà il vecchio a dover sbrigare gli affari correnti. Nel primo caso, l’esecutivo nato dalle intese eventualmente trovate, presenta un nuovo progetto di Legge finanziaria e il parlamento dispone nuovamente di 70 giorni per esaminarlo. Il nuovo testo segue l’iter legislativo in Parlamento. Nel secondo, invece, in linea con l’articolo 45 della Legge organica delle leggi finanziarie (Lolf), prima della fine dell’anno il governo può presentare una legge speciale per rinviare il bilancio 2024 al 2025 in attesa del voto di un vero pacchetto normativo.

La legge speciale, sua volta, può essere respinta o approvata. A fronte di una bocciatura, il bilancio minimo permette comunque la continuazione delle spese dello Stato al primo gennaio 2025. Con un “semaforo verde” la situazione si bloccherebbe. Analisti e osservatori non escludono il ricorso all’articolo 16 della Costituzione, considerata una misura estrema, che consente al presidente Macron di disporre di poteri eccezionali e quindi di adottare misure di bilancio senza passare per il Parlamento per non arrivare fino al disastro di uno shutdown, caso inedito nella storia della Quinta Repubblica.


Torna alle notizie in home